giovedì 3 aprile 2025

MESTRE (VENEZIA) - «​Basta femminicidi».

Una frase mai troppo scandita, mai troppo ribadita. Specie a fronte delle quotidiane notizie su un fenomeno che non accenna a placarsi, come accaduto negli ultimi giorni con la morte di Sara Campanella e Ilaria Sula, ennesime donne ammazzate da maschi (in questi casi si parla di tutte persone ventenni, sia le due vittime che i due giovani arrestati con l'accusa di essere autori degli omicidi) che pretendevano di disporre della loro volontà, della loro vita.

Lo hanno ribadito a gran voce stasera (3 aprile) le decine di persone che hanno partecipato a Mestre alla mobilitazione promossa da Pandora Laboratorio Climatico. «Per Ilaria Sula e Sara Campanella, per tutte, per tutt* - hanno scandito i partecipanti -. Ogni giorno parliamo di violenza di genere cercando di farci capire da tutti, partendo dalle basi, lavorando nelle contraddizioni. Oggi no. Oggi abbiamo bisogno di trovarci, di urlare, di lasciare il segno in questa città. Insieme a tutte quelle persone a cui non basta condividere un post su Instagram». La mobilitazione è partita da piazza Candiani e ha mosso in corteo fino a piazza Ferretto. Uno dei tanti esempi di manifestazione che in queste ultime ore si stanno organizzando in tutta Italia e anche in diverse parti del Veneto per ribadire che di femminicidio non basta parlare a tragedia avvenuta, ma attuare pratiche e politiche concrete per proteggere le donne.

Forte la rivendicazione di una maggiore attenzione all'educazione, a partire dalle scuole: educazione sessuale, affettiva, emotiva. Che renda capaci di accettare la volontà di ogni persona di autodeterminarsi, a partire da quella delle donne. Educazione che - per gli attivisti in piazza - deve essere innanzitutto indirizzata ai maschi, bambini o uomini che siano.

Ultimo aggiornamento: 4 aprile, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci