MESTRE (VENEZIA) - «Basta femminicidi».
Lo hanno ribadito a gran voce stasera (3 aprile) le decine di persone che hanno partecipato a Mestre alla mobilitazione promossa da Pandora Laboratorio Climatico. «Per Ilaria Sula e Sara Campanella, per tutte, per tutt* - hanno scandito i partecipanti -. Ogni giorno parliamo di violenza di genere cercando di farci capire da tutti, partendo dalle basi, lavorando nelle contraddizioni. Oggi no. Oggi abbiamo bisogno di trovarci, di urlare, di lasciare il segno in questa città. Insieme a tutte quelle persone a cui non basta condividere un post su Instagram». La mobilitazione è partita da piazza Candiani e ha mosso in corteo fino a piazza Ferretto. Uno dei tanti esempi di manifestazione che in queste ultime ore si stanno organizzando in tutta Italia e anche in diverse parti del Veneto per ribadire che di femminicidio non basta parlare a tragedia avvenuta, ma attuare pratiche e politiche concrete per proteggere le donne.
Forte la rivendicazione di una maggiore attenzione all'educazione, a partire dalle scuole: educazione sessuale, affettiva, emotiva. Che renda capaci di accettare la volontà di ogni persona di autodeterminarsi, a partire da quella delle donne. Educazione che - per gli attivisti in piazza - deve essere innanzitutto indirizzata ai maschi, bambini o uomini che siano.