Provincia al voto: 3 liste e 37 candidati per il consiglio

Martedì 3 Gennaio 2017 di Roberto Cervellin
L'8 gennaio 1600 amministratori andranno al voto per rinnovare il consiglio provinciale
VICENZA - Tre liste, 37 candidati e quasi 1600 elettori tra sindaci e consiglieri. Conto alla rovescia per il rinnovo del consiglio provinciale. L'8 gennaio gli enti pubblici del territorio andranno al voto per l'elezione della nuova assemblea di palazzo Nievo, composta da 16 membri più il presidente.

Due liste sono di appoggio al presidente Achille Variati, in carica per altri 2 anni, mentre l'altra, di minoranza, è composta da amministratori leghisti. Tra i 12 nomi della prima, “Provincia casa dei comuni”, i sindaci Matteo Macilotti (Chiampo), Ernesto Ferretto (Torri di Quartesolo) e Cristiano Pretto (Barbarano Vicentino). Tre le donne, che diventano due in “Provincia Pedemontana”, seconda lista di maggioranza. In corsa i primi cittadini di Enego, Cismon del Grappa e Isola Vicentina, ovvero Fosco Cappellari, Luca Ferazzoli e Francesco Enrico Gonzo.

Infine c'è “Patto fra comuni”, la più numerosa con 14 nomi tra cui i sindaci Andrea Cecchellero (Posina), Ulisse Borotto (Nanto), Luca Restello (Lonigo), Giada Scuccato (Pozzoleone) e Marcello Spigolon (Noventa Vicentina). Undici i consiglieri delegati che ci riprovano, al contrario di Mauro Beraldin e dei primi cittadini Paolo Pellizzari, Morena Martini, Valerio Lago e Stefano Giacomin, i quali hanno deciso di non ripresentarsi.

Sei i seggi. Saranno allestiti nella sede della Provincia a Vicenza in contra' Gazzolle per gli elettori del capoluogo e dell'hinterland, a villa Gazzetta di Sossano per il Basso Vicentino, nel comune di Montecchio Maggiore per l'Ovest Vicentino, in quello di Thiene per la zona nord, nel comune di Asiago per l'Altopiano e nella sede dei servizi sociali di Bassano del Grappa per il Bassanese.

In materia fiscale, il presidente Achille Variati ha lanciato un appello al nuovo governo affinché provveda alla ripartizione del fondo per gli enti territoriali, con l'assegnazione alle Province di 650 milioni: «Serve un decreto per risolvere l'emergenza bilanci - ha detto - Abbiamo urgenze da rispettare, come i piani neve e il riscaldamento delle scuole».
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