VICENZA - (Cs) Il Cda della Banca Popolare di Vicenza ha fissato tra 0,10 e 3 euro la forchetta di prezzo dell'aumento di capitale da 1,75 miliardi. Lo spiega una nota della banca precisando che «nel corso delle attività di pre-marketing e di investor education effettuate presso Investitori Istituzionali di elevato standing nazionale ed internazionale sono emerse indicazioni di interesse non sufficienti a consentire la determinazione di uno specifico intervallo di valorizzazione indicativa secondo la normale prassi di mercato».
La forchetta di prezzo verrà sottoposta al mercato attraverso l'asta dell'offerta pubblica iniziale o Ipo (dall'inglese initial public offering) che fisserà il valore per l'aumento di capitale. Intanto, dopo la scadenza del termine per l'esercizio del diritto di recesso e sulla base delle dichiarazioni pervenute, l'uscita al prezzo fissato dalla banca è stato esercitato per complessive 271.339 azioni ordinarie di PopVi, cioè lo 0,27% del capitale sociale. Tenuto conto che il valore unitario di liquidazione delle azioni era stato determinato in 6,3 euro, il controvalore complessivo di liquidazione sarebbe pari a circa 1,7 milioni (intorno ai 6,26 euro per azione).
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La forchetta di prezzo per l'aumento di capitale, da un minimo non vincolante di 0,10 euro ad azione ad un massimo vincolante di 3 euro ad azione, è il valore individuato dal cda della Banca popolare di Vicenza per le azioni in vista della ipo, il che determina un intervallo di valorizzazione del capitale economico della banca post-aumento di capitale da 1,51 mld a un massimo di 1,8 mld. Si possono, a tavolino, fare alcuni conti. Se l'azione venisse fissata, ad esempio, ad un euro, il numero delle azioni di PopVi (oggi poco più di 100 milioni) lieviterebbe di circa 15 volte. Il controllo della banca diventerà appannaggio degli investitori nell'aumento di capitale. Il "valore" del capitale della banca attuale, una volta definito il prezzo dall'Ipo, sarà al massimo di poco oltre i 300 milioni.
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