MESTRE - Roma già da un mese ha sbloccato tutti i conti correnti di Superjet International (Sji) ma non ha ancora assicurato la parte più importante, vale a dire l'approvazione del passaggio del 49% delle azioni dai russi di United Aircraft Corporation (Uac) agli arabi di Mark AB Capital Investments (Mark AB), società basata negli Emirati Arabi Uniti, per decretare il definitivo salvataggio della società aeronautica e il suo rilancio sul mercato internazionale. «Paradossalmente l'azienda si trova in una fase in cui, dopo anni di profonda crisi e incertezze, il fondo guidato da Abdullah Al Qubaisi è pronto ad investire 190 milioni di euro, ad assumere fino a 300 lavoratori altamente specializzati a Tessera e a costruire una nuova fabbrica negli Emirati, ma rischia il fallimento perché il denaro in cassa si sta esaurendo» ha detto Alberto Gomiero di Fim-Cisl Venezia alla vigilia dell'assemblea dei lavoratori che si terrà domani mattina nello stabilimento ex Aeronavali di Tessera a fianco dell'aeroporto Marco Polo dove sono impiegate 120 persone che dallo scorso 21 aprile hanno finito il periodo di cassa integrazione e il contratto di solidarietà proprio grazie all'accordo siglato tra arabi e russi.
IL PROGETTO
Il progetto Superjet International era nato nel 2007: prevedeva la costruzione in Russia dei gusci dei velivoli Superjet 100 e il loro allestimento, collaudo, vendita, nonché l'assistenza a Tessera. Inizialmente la società era a maggioranza italiana, ma nel 2016 Leonardo ex Finmeccanica cedette ai russi un altro 41% e si tenne solo il 10%. Quel 41% a maggio dell'anno scorso è stato acquistato dall'avvocato Vittorio Guidotti, 70 anni marchigiano, mandatario di una società fiduciaria ed ex dirigente Efim. E un altro 49% è stato, appunto, acquistato dagli emiratini di Marc AB Capital togliendo così Superjet International dal mirino delle sanzioni internazionali contro le società russe in seguito alla guerra contro l'Ucraina.
LE QUOTE
Sji e Mark Capital AB hanno elaborato un piano di rilancio che prevede 190 milioni d'investimenti, di cui 110 sulla sede di Venezia, che permetteranno di sostenere lo sviluppo delle nuove configurazioni del velivolo (moderni aerei per merci, passeggeri e business jet da 90, 100 o 125 posti impiegabili nel corto e medio raggio), la costruzione del nuovo stabilimento negli Emirati Arabi Uniti (nell'area dell'aeroporto internazionale di Al Ain) che sostituirà lo stabilimento russo, nonché l'aggiornamento continuo del velivolo per fronteggiare la competizione del mercato; con pareggio entro il 2029, mentre da qui al 2025 è prevista la commercializzazione di 11 aerei usati. Nell'immediato, sempre se il Comitato di sicurezza finanziaria interverrà velocemente per approvare il passaggio delle azioni, le maestranze potranno completare i 5 aerei conservati negli hangar di Tessera, e lavorare sui 4 Superjet 100 che la società spera di ottenere dal fallimento della società messicana Interjet: due erano stati ceduti in leasing, e altri due erano stati venduti e potranno servire per commercializzare sul mercato pezzi di ricambio.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout