Camion Usa intasano vie, polemica
Maltauro, colpo 18 milioni a Ederle

Martedì 1 Marzo 2016 di Roberto Cervellin
Un mezzo americano in difficoltà durante una manovra in Riviera Berica

VICENZA - «Il sindaco vieti il passaggio dei mezzi di guerra». Non si placano le polemiche attorno alla presenza americana a Vicenza. Dopo le battaglie dei comitati contro la realizzazione della base Del Din e le proteste dei No Dal Molin per il presunto trasporto di armi a pochi passi dalla stazione ferroviaria, ecco l'attacco dei Movimento Cinque stelle.

Il consigliere comunale Daniele Ferrarin ha segnalato tre casi che vedono altrettanti mezzi militari muoversi con fatica tra le vie della città, tanto da urtare contro una siepe, un muretto e i paletti che separano la strada dalla pista ciclabile. Tutti fotografati nei giorni scorsi tra strada di Longara e via De Nicola, in Riviera Berica a Vicenza. Le immagini finiranno dritte a palazzo Trissino a margine della richiesta destinata al sindaco Achille Variati in cui si chiede di «vietare il passaggio dei mezzi di guerra nelle ore diurne». Duro il commento di Ferrarin: «E' in aumento lo spostamento di mezzi militari stranieri di grandi dimensioni in una viabilità che non può essere paragonata a quella in cui sono utilizzati in scenari di guerra. Questo non è più tollerabile. Le foto dimostrano la sfrontatezza dei cosiddetti alleati, che si muovono nelle vie cittadine senza rispetto per la città che fonda i suoi valori sui principi costituzionali di pace. Sollecitiamo il sindaco a ribadire ai nostri non graditi ospiti di attenersi ai principi di sicurezza necessari per tutelare l'immagine di Vicenza».

Camion americani sbattono di qua e di là


Meno di un anno fa lo stesso consigliere aveva segnalato e fotografato alcune operazioni militari statunitensi nella stazione ferroviaria. Operazioni, aveva detto, per il «trasferimento di materiale bellico alla base militare».
Gli incidenti dei camion Usa ha sollevato la protesta della segreteria provinciale di Rifondazione comunista: «Dalla base Fontega di Tormeno-Arcugnano, che doveva essere dismessa, escono mezzi militari di importanti dimensioni con carichi pesanti, il cui contenuto è da attribuirsi all'attività bellico-logistica con la nuova base Dal Molin-Del Din. La sicurezza è minacciata. La città non dev'essere un crocevia di trasporti militari e armi. Il transito va vietato».

Nel frattempo i No Dal Molin tornano a mobilitarsi contro le guerre. A dieci anni dalla prima protesta - nel mirino c'era la realizzazione della base Del Din - annunciano una nuova protesta. Il 12 marzo, giornata nazionale contro gli interventi armati, alle 15 di fronte alla Ederle è previsto un presidio.

E a proposito di Ederle, il gruppo Maltauro ha messo a segno un colpo da 17,6 milioni di euro. L'azienda si è aggiudicata i lavori per la costruzione di un edificio di 4 piani per la truppa. L'obiettivo è inaugurarlo entro due anni. "La Ederle - commenta soddisfatto l'amministratore delegato Alberto Liberatori - è un'istituzione storica con un impatto rilevante sul territorio. Il nostro gruppo ha iniziato la crescita nell'immediato dopoguerra con la costruzione del villaggio per le forze armate americane di stanza a Vicenza".

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