Al San Bortolo scatta la super tac:
metà radiazioni e prevede l'infarto

Venerdì 15 Luglio 2016 di Roberto Cervellin
All'unità di medicina nucleare è entrata in funzione la Spect Tac

VICENZA - Consente di dimezzare la quantità di radiazioni. Inoltre è in grado di analizzare il metabolismo e la fisiologia del paziente. Al San Bortolo scintigrafie meno invasive e più efficaci. Si chiama Spect tac la nuova apparecchiatura entrata in funzione da qualche giorno in medicina nucleare. Esegue due esami in uno: la scintigrafia con risoluzione superiore e minori radiazioni, e la Tac. «Questo permette la localizzazione più precisa di un'eventuale anomalia», commenta Pieluigi Zanco, direttore dell'Unità operativa di medicina nucleare dell'Ulss 6.
 

 

Costato 700 mila euro, il macchinario - tra i pochi in funzione in Italia - completa il rinnovamento delle dotazioni tecniche del reparto, dove, in 2 anni, sono stati investiti 4 milioni. «A differenza della Tac, che restituisce immagini di tipo strutturale, l'esame scintigrafico con Spect offre una diagnostica di tipo funzionale. In passato dovevamo sottoporre il paziente ai due esami in sessioni distinte e poi confrontare a occhio le immagini. La nuova apparecchiatura invece svolge entrambi gli esami in un'unica seduta, restituendoci una perfetta visualizzazione e una precisa collocazione».

Lo strumento - tecnicamente una gammacamera - sarà utilizzato per la diagnosi di diverse patologie, come quelle cardiovascolari. Sui pazienti a rischio, per esempio, riuscirà a prevedere il rischio di infarto entro un anno. Rilevante anche la diagnostica per le patologie ossee, sia tumorali che benigne, come infezioni, microfratture e disturbi urologici.

Spect Tac si affianca a un'analoga apparecchiatura installata nel 2014 e alla Pet-Tac, giunta l'anno scorso. L'unità operativa effettua 28 mila prestazioni all'anno, tra cui 8 mila visite, 7 mila scintigrafie e 2.500 Pet. La medicina nucleare del San Bortolo, osserva il direttore generale dell'Ulss 6 Giovanni Pavesi, è un punto di riferimento nella diagnostica a livello non solo provinciale, ma anche regionale, con una concentrazione di dotazioni all'avanguardia senza eguali: «Siamo un ospedale ricco di eccellenze, che in molti ambiti gode di una reputazione nazionale» dice Pavesi.

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