Violenza donne, Papa Francesco aderisce alla campagna Rai ma in Vaticano va risolto il caso Rupnik

Giovedì 9 Novembre 2023 di Franca giansoldati
Violenza donne, Papa Francesco aderisce alla campagna Rai ma in Vaticano va risolto il caso Rupnik

Mentre in Vaticano è ancora aperto il misterioso caso Rupnik - l'ex gesuita che avrebbe abusato di decine di donne riuscendo sempre a farla franca grazie alle sue amicizie altolocate in curia -  Papa Francesco ha deciso di aderire alla campagna nazionale contro la violenza femminile organizzata dalla Rai e Cadmi D.I.Re.

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Il Pontefice che finora non ha mai voluto dare l'assenso affinché la Santa Sede aderisse alla Convenzione di Istanbul (vale a dire il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne da ogni forma di violenza) ha tuttavia riconosciuto che nella società gli abusi vanno eliminati alle radici. L’appello papale è a «non restare indifferenti», ad «agire subito, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza e coraggio» per dare voce alle «nostre sorelle senza voce». «Da come trattiamo una donna si rivela il nostro grado di umanità», scrive Bergoglio pensando alle tante donne «maltrattate, abusate, schiavizzate, vittime della prepotenza di chi pensa di poter disporre del loro corpo e della loro vita, obbligate ad arrendersi alla cupidigia degli uomini».

«In troppi luoghi e troppe situazioni – osserva – le donne sono messe in secondo piano», considerate «inferiori», come oggetti.

Quando «una persona è ridotta ad una cosa, non se ne vede più la dignità» si legge nel messaggio, «la si considera solo una proprietà di cui si può disporre in tutto, fino addirittura a sopprimerla».

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Francesco sottolinea poi il ruolo ambiguo giocato dai mass media che da una parte favoriscono la promozione delle donne, ma dall’altro «trasmettono messaggi improntati all’edonismo e al consumismo, i cui modelli, maschili e femminili, obbediscono ai criteri del successo, dell’autoaffermazione, della competizione, del potere di attrarre l’altro e dominarlo». Tuttavia – nota il Pontefice – «dove c’è dominio c’è abuso», mentre «il Signore ci vuole liberi e in piena dignità». Ecco perché secondo il Papa è urgente «un’azione educativa che, a partire dalla famiglia, ponga al centro la persona con la sua dignità»” e favorisca «relazioni giuste ed equilibrate basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci».

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Il sito Il Sismografo commenta l'adesione del Papa alla campagna sulla violenza femminile: “Sono parole belle e giuste, da applaudire, ma onestà e coerenza vogliono che tali parole – così come tante altre del pontificato – si sovrappongano  ad alcune sue decisioni e gesti che contraddicono condotte del Pontefice come quella del caso del prete-mosaicista sloveno, Marko Ivan Rupnik. Nel maggio di tre anni fa (2020) il Papa, nel contesto di abusi sessuali ripugnanti di oltre 20 donne per 30 anni, revocò all'allora gesuita la scomunica comminata dal Dicastero per la Dottrina della Fede per aver assolto in confessione una donna complice. Pochi giorni fa, il Papa, dopo aver cancellato la prescrizione di delitti sessuali prima rifiutati come materia di un processo, ha ordinato di aprire uno nuovo, specifico per indagare su questi reati. 

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