Città del Vaticano - Più di 57 vescovi su 80 hanno salvato ebrei in Francia, «uno dei Paesi dell'Europa occidentale occupata dai nazisti in cui la comunità ebraica è sopravvissuta maggiormente all'Olocausto.
Più di 57 vescovi francesi su 80 hanno salvato degli ebrei, anche se solo sei, fra di loro, hanno risposto pubblicamente alle richieste di aiuto, precisa Limore Yagil che ha condotto una ricerca sull'argomento negli archivi ecclesiastici.
La maggior parte di questi vescovi conosceva Eugenio Pacelli (il futuro Pio XII), allora segretario di stato di Pio XI, fin dal 1926. Durante la seconda guerra mondiale il Vaticano inviò grandi somme di denaro per salvare gli ebrei e altri fuggitivi internati in Francia, fra cui donne e bambini. Le encicliche e le dichiarazioni di Pio XI e Pio XII ebbero ampia diffusione in Francia e incoraggiarono i cattolici ad aiutare gli ebrei e altri fuggitivi.
«Pio XII era molto vicino alla comunità cattolica francese - sostiene Yagil - e sostenne senza riserve la loro attività di soccorso nei confronti degli ebrei. Al fine di comprendere l'importante attività che i religiosi cattolici francesi svolsero per salvare gli ebrei occorre prendere in considerazione anche i contatti che essi ebbero con il Vaticano e con l'ufficio incaricato di salvare gli ebrei sotto il pontificato di Pio XII». Secondo la maggior parte degli storici, circa un quarto degli ebrei in Francia furono deportati durante l'occupazione tedesca della seconda guerra mondiale (76.000 su una popolazione di circa 320.000).