San Pietro, il presepe è di sabbia

Domenica 14 Ottobre 2018 di Franca Giansoldati
San Pietro, il presepe è di sabbia
Minimal, artistico, decisamente fuori dall'ordinario. Stavolta il Vaticano ha scelto la sabbia per raffigurare la nascita di Cristo. Un materiale povero, anzi poverissimo a simboleggiare qualcosa che il tempo non può trasformare, né tantomeno consumare proprio come indica il Vangelo di Matteo, in quel passaggio in cui fa riferimento alla stabilità della casa se non poggia sulla roccia.

LA POLVERE
La sabbia scelta da Papa Francesco diventa così una metafora privilegiata della condizione umana, destinata sì a essere ridotta in polvere, nell'ordine delle cose terrene ma sulla quale concentrare preventivamente tutta l'attenzione per aspirare al cielo. La Sacra Famiglia, la nascita del bambino Gesù, i Magi, la meraviglia dei pastori, lo stupore degli angeli che annunciano del piccolo Re tanto atteso.

Quest'anno il grande presepe in piazza San Pietro sarà interamente fatto di rena dolomitica fatta arrivare apposta dalla spiaggia di Jesolo dove verrà prelevata nei prossimi giorni. La sabbia veneta servirà a rendere monumentale un bassorilievo alto circa 8 metri.

Verrà scolpito giorno dopo giorno, dalla metà di novembre fino al 7 di dicembre, da quattro scultori provenienti dagli Stati Uniti, dalla Russia, dall'Olanda e dalla Repubblica Ceca. Lya Filimontsen, Susanne Ruseler, Richard Varano e Rodovan Ziuny che si cimenteranno nell'arte delle sculture di sabbia, ispirandosi all'estro michelangiolesco, lavorando di scalpello su un enorme impasto.

LA SCENA
Miliardi di insignificanti granellini compresi tra i 2 e i 0,06 millimetri daranno vita alla scena della Natività. L'enorme quantitativo di sabbia occorrente partirà dalla cittadina balneare veneziana, con la benedizione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, che assieme al comune di Jesolo, ha voluto regalare al Vaticano il grande presepe, visibile per tutte le festività di Natale.

Negli anni scorsi erano stati allestiti importanti presepi in piazza con statue a grandezza naturale in stile napoletano, tutto nella più rigorosa tradizione. Stavolta si punta al simbolico, all'allegoria, alla meraviglia.

In totale saranno circa 1000 i metri cubi che verranno trasportati a Roma con diversi autoarticolati. Chissà se viaggeranno sotto scorta. Jesolo ha una lunga storia con le sculture di sabbia. Ogni anno ospita una manifestazione internazionale mettendo al lavoro i migliori scultori al mondo e realizzando decine di sculture che celebrano la magia del Natale.

Contrariamente a quello che accadeva negli anni passati, quando i costi del presepe spesso erano a carico del Vaticano, stavolta l'operazione non dovrebbe gravare di un centesimo sulle casse della Santa Sede. A sponsorizzare interamente l'operazione è il Comune di Jesolo, orgoglioso di poter donare alla Chiesa un grande spettacolo. Sempre dal Veneto oltre alla sabbia scolpita arriverà anche l'albero di Natale. Verrà abbattuto dai boschi di Pordenone. Nel 2017 l'abete era stato donato dall'arcidiocesi di Elk, in Polonia, dopo essere stato trasportato su un percorso stradale di oltre duemila chilometri. L'abete era stato decorato dai bambini ricoverati nei reparti oncologici e dai bimbi terremotati. Il Papa ha scelto il bozzetto dell'opera da realizzare che raffigura la sacra famiglia di Nazareth, disposta al centro con un angelo che annuncia e sovrasta tutti, indicando al mondo la stella cometa. Il Vaticano ha voluto puntare tutto sulla riscoperta del simbolo tradizionale del Natale, in un momento in cui ci sono scuole che evitano di allestire presepi per non offendere o urtare i fedeli delle altre religioni. Così, accanto alla Natività di sabbia si aprirà, per la prima volta, l'esposizione internazionale dei 100 presepi.

LA MOSTRA
Per 42 anni consecutivi è sempre stata fatta in piazza del Popolo ma quest'anno, per iniziativa del Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione aprirà i battenti una grande esposizione in Via della Conciliazione. Nel frattempo è stato ufficialmente aperto il maxi concorso per partecipare. A mandare un bel presepe c'è anche la Cina che, tramite l'ambasciata di Roma, ha prenotato uno spazio espositivo per inviare il manufatto.
Un gesto impensabile fino a qualche anno fa. Segno che l'accordo diplomatico siglato con il Vaticano per le nomine episcopali sta scongelando lentamente i rapporti.

L'EVANGELIZZAZIONE
«Il presepe - ha spiegato monsignor Rino Fisichella - oltre ad essere una bella tradizione culturale partita dalla genialità di San Francesco d'Assisi e diffusasi in tutto il mondo, è un forte strumento di evangelizzazione. Tante sono le persone che ogni Natale si fermano davanti al mistero di Dio fatto uomo, rappresentato con delle statuine, che in tanti casi sono autentici capolavori d'arte per pregare, riflettere e scoprire l'amore di Dio che si fa bambino per noi». I presepisti e gli artisti che vogliono partecipare possono trovare tutte le informazioni sul nuovo sito web www.100presepi.it oppure scrivere una e-mail a 100presepi@pcpne.va.

 
Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 02:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA