L'Ucraina alza il tiro sulla Chiesa ortodossa di Mosca: vuole trascinare il Patriarca Kirill davanti un tribunale penale internazionale per i crimini commessi in quanto fomentatore e ispiratore morale delle azioni criminali dei soldati.
Kirill, sottolineano da Kiev, ha violato l'integrità territoriale dell'Ucraina giustificando un'aggressione armata. «I provvedimenti saranno presi per portarlo alla giustizia per i crimini commessi contro il nostro stato».
Che la guerra politica, economica e militare contro l'Ucraina non si esaurisse solo a questi campi ma arrivasse a lambire anche la religione è stato chiaro sin da subito. L'Ucraina, paese prevalentemente ortodosso, ha subito tagliato i suoi legami con le istituzioni ortodosse legate alla Russia dopo l'inizio della guerra.
In ottobre, il parlamento ucraino ha votato contro la Chiesa ortodossa ucraina (UOC), legata a Mosca, accusando i suoi membri di collaborare con il nemico. Non solo. Man mano che il sentimento nazionale si rafforzava sotto le bombe russe, gli ucraini ortodossi mossi da risentimento sono passati alla Chiesa ortodossa ucraina che nel frattempo aveva guadagnato popolarità di fronte alle bombe dell'ex-potenza russa.
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Il 27 maggio 2022 la Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca guidata dal metropolita Onufrij (Berezovskij) ha affermato la propria autonomia e indipendenza. La decisione era stata giustificata dalla decisione del Consiglio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa del 25 ottobre 1990, che aveva riconosciuto alla Chiesa ortodossa ucraina piena autonomia.
Con questa decisione, la Chiesa ortodossa ucraina aveva definitivamente manifestato il suo disaccordo con la posizione del patriarca Kirill rispetto alle operazioni militari e, in particolare, con la manifestazione del suo supporto alle forze armate russe. Durante la celebrazione dell’8 maggio 2022 presso la cattedrale della risurrezione di Cristo, chiamata anche cattedrale delle forze armate della Federazione russa e considerata dal ministro della difesa Sergej Šojgu il simbolo della spiritualità delle forze armate russe, il patriarca Kirill aveva infatti espresso il suo sostegno a tutti coloro che difendono la patria russa, chiedendo ai fedeli di pregare affinché l’esercito potesse avere la forza spirituale necessaria per vincere il nemico ucraino.
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