Ucraina, Kiev vuole trascinare il Patriarca russo Kirill in tribunale per avere istigato moralmente la guerra

Nuove accuse al leader spirituale degli ortodossi russi

Domenica 5 Novembre 2023 di Franca Giansoldati
Ucraina, Kiev vuole trascinare il Patriarca russo Kirill in tribunale per avere istigato moralmente la guerra

L'Ucraina alza il tiro sulla Chiesa ortodossa di Mosca: vuole trascinare il Patriarca Kirill davanti un tribunale penale internazionale per i crimini commessi in quanto fomentatore e ispiratore morale delle azioni criminali dei soldati.

Il leader spirituale degli ortodossi russi sin dal primo momento ha giustificato la guerra di aggressione come una necessità per proteggere il bene dal male, per estirpare le forze demoniache dell'Occidente che stavano corrompendo la Russia. Considerando Kirill una figura centrale alle dinamiche del Cremlino, le autorità ucraine in una dichiarazione hanno annunciato di aver «raccolto prove contro il capo della Chiesa ortodossa russa, Vladimir Gundyaev (noto come Kirill)». Hanno inoltre aggiunto che si tratta di un «membro del circolo ristretto di alti funzionari militari e politici della Russia e [...] uno dei primi a sostenere pubblicamente la guerra contro l'Ucraina».

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Kirill, sottolineano da Kiev, ha violato l'integrità territoriale dell'Ucraina giustificando un'aggressione armata. «I provvedimenti saranno presi per portarlo alla giustizia per i crimini commessi contro il nostro stato».

Che la guerra politica, economica e militare contro l'Ucraina non si esaurisse solo a questi campi ma arrivasse a lambire anche la religione è stato chiaro sin da subito. L'Ucraina, paese prevalentemente ortodosso, ha subito tagliato i suoi legami con le istituzioni ortodosse legate alla Russia dopo l'inizio della guerra.

In ottobre, il parlamento ucraino ha votato contro la Chiesa ortodossa ucraina (UOC), legata a Mosca, accusando i suoi membri di collaborare con il nemico. Non solo. Man mano che il sentimento nazionale si rafforzava sotto le bombe russe, gli ucraini ortodossi mossi da risentimento sono passati alla Chiesa ortodossa ucraina che nel frattempo aveva guadagnato popolarità di fronte alle bombe dell'ex-potenza russa.

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Il 27 maggio 2022 la Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca guidata dal metropolita Onufrij (Berezovskij) ha affermato la propria autonomia e indipendenza. La decisione era stata giustificata dalla decisione del Consiglio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa del 25 ottobre 1990, che aveva riconosciuto alla Chiesa ortodossa ucraina piena autonomia.

Con questa decisione, la Chiesa ortodossa ucraina aveva definitivamente manifestato il suo disaccordo con la posizione del patriarca Kirill rispetto alle operazioni militari e, in particolare, con la manifestazione del suo supporto alle forze armate russe. Durante la celebrazione dell’8 maggio 2022 presso la cattedrale della risurrezione di Cristo, chiamata anche cattedrale delle forze armate della Federazione russa e considerata dal ministro della difesa Sergej Šojgu il simbolo della spiritualità delle forze armate russe, il patriarca Kirill aveva infatti espresso il suo sostegno a tutti coloro che difendono la patria russa, chiedendo ai fedeli di pregare affinché l’esercito potesse avere la forza spirituale necessaria per vincere il nemico ucraino.

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