Città del Vaticano – Prima l'augurio di buon anno al Presidente Mattarella e al presidente Meloni.
Molti fedeli interpellati dai giornalisti di tutto il mondo che sono presenti in piazza per raccontare questo passaggio di pontificato confessano di provare tanta tristezza e sono voluti venire in Vaticano mossi proprio da questa emozione. Tra loro ci sono anche tanti turisti stranieri, che sono giunti davanti alla Basilica, convinti che già oggi fosse prevista l'esposizione della salma di Benedetto XVI, mentre altri si dicono curiosi di ascoltare il ricordo del papa emerito nelle parole di Papa Francesco. Tra la folla spiccavano tanti cartelli: Libia, Ucraina,Iraq, Colombia, Camerun, Afghanistan, Sud sudan, Armenia. Erano i ragazzi della comunità di Sant'Egidio che sventolavano le bandiere invocando la pace in tante zone del mondo. Francesco dalla finestra ricordava che la guerra in Ucraina “sta seminando morte e distruzione ma non dobbiamo perdere la speranza noi che abbiamo fede in Dio”. Infine un appello affinchè i governi destinino i soldi per gli armamenti in altri capitoli di spesa più utili, come l'istruzione, la sanità, l'educazione, l'alimentazione.
«Questo è l’impegno: prenderci cura della nostra vita, del nostro tempo, della nostra anima; prenderci cura del creato e dell’ambiente in cui viviamo; e, ancor più, prenderci cura del nostro prossimo, di coloro che il Signore ci ha messo accanto, come pure dei fratelli e delle sorelle che sono nel bisogno e interpellano la nostra attenzione e la nostra compassione. Celebrando oggi la Giornata Mondiale della Pace, riprendiamo consapevolezza della responsabilità che ci è affidata per costruire il futuro: davanti alle crisi personali e sociali che viviamo, davanti alla tragedia della guerra, «siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione»
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