Prima lancia un appello alla Federazione Russa (chiamandoli fratelli) perchè sblocchi la questione del grano e faccia transitare dal Mar Nero i cereali ucraini.
Per Francesco, 86 anni, questo viaggio è un'altra prova della sua salute. Lo scorso giugno ha subito un intervento chirurgico per un'ernia addominale, dal quale sembra essersi ripreso senza difficoltà tanto che nella delegazione papale non ci saranno misure sanitarie di eccezione. Sarà affiancato da un medico e da un infermiere come sempre accade oltre che da un'ambulanza, una disposizione standard per i suoi viaggi.
Papa Francesco nei giorni scorsi ha fatto sapere, in un video messaggio che «la Chiesa non è un club per anziani, così come non è un club per giovani. Se diventa un club per anziani, morirà». Quello che chiede è «mettersi in cammino per aiutare gli altri», a guardare al creato e alla protezione della vita.
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Nel suo messaggio, il Papa ha anche confidato che il suo sogno è quello di trovare a Lisbona, capitale mondiale della gioventù, «un seme del mondo di domani, dove l'amore è al centro». Perché, ha aggiunto, «siamo in guerra e abbiamo tutti bisogno di qualcosa di diverso.Un mondo che non abbia paura di testimoniare il Vangelo». Tutto questo «in sintonia con la gioia. Se noi cristiani non abbiamo la gioia, non siamo credibili e non siamo in grado di vivere il Vangelo»
E a proposito di felicità un vescovo spagnolo ha scritto una lettera a tutti i ragazzi che sono arrivati a Lisbona dicendo loro che per divertirsi non c'è bisogno di spinelli o preservativ. Il vescovo di Cordova, monsignor Demetrio Fernandez, ha pochi dubbi: «Fa molto bene ai giovani cantare, ballare, adorare il Signore, confessarsi, partecipare all'Eucaristia. Vale a dire, divertirsi così proprio perché lo è da cristiani. Non hanno bisogno di spinelli, preservativi o alcol per vivere una gioia indimenticabile»