Papa Francesco, il viaggio politico a Marsiglia, il nodo dei migranti, l'incontro con Macron e l'appello all'Europa

Giovedì 21 Settembre 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco, il viaggio politico a Marsiglia, il nodo dei migranti, l'incontro con Macron e l'appello all'Europa

Tra tutti i viaggi di Papa Francesco quello che lo aspetta domani e sabato a Marsiglia sarà con ogni probabilità il più politico di tutti, considerando il quadro europeo in cui si va a inserire.

Il Governo Meloni proprio in questi giorni è impegnato a far digerire ai Governatori i nuovi CPR, Centri per la permanenza e il rimpatrio dei migranti clandestini, un provvedimento ritenuto necessario per gestire l'impennata del fenomeno ormai fuori controllo (da gennaio a oggi sono arrivati oltre 120 mila migranti, l'89 per cento in più rispetto lo stesso periodo dell'anno scorso). La Francia ha innalzato le barricate e così ha fatto la Germania.

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Ufficialmente, il Papa va in Francia per partecipare agli Incontri Mediterranei organizzati con i vescovi e giovani di tutto il Mediterraneo. Tuttavia, proprio come fu per il suo primo viaggio a Lampedusa del 2013, la trasferta francese della durata di appena 26 ore, rischia di avere effetti politici per tutta l'Europa. Si attendono da Francesco discorsi importanti. 

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Il Vaticano da tempo non nasconde che l'accoglienza sia diventata  una sfida complessa e forse non dipende più tanto dalla buona volontà dei singoli stati, visto che chi governa si trova davanti al macchinoso nodo di come armonizzare concretamente l'integrazione e la distribuzione degli stranieri sul territorio. Altrimenti il rischio evidente è di alimentare ghetti invivibili, mettere a repentaglio l'equilibrio della società e dare potenza ai fenomeni razzisti delle destre più estreme che avanzano già in Svezia, Germania, Austria, Polonia, Ungheria, Norvegia, Belgio, Olanda. Il cardinale Jean Marc Aveline,arcivescovo di Marsiglia e organizzatore dell'evento - nonchè uno dei porporati con il quale si confronta ultimamente più spesso, alcuni giorni fa aveva spiegato ai giornalisti che sul tema migrazioni anche la Chiesa dovrebbe evitare discorsi troppo naif. 

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(«Il fatto è - ha detto Aveline  - che chi insiste nel dire che si deve accogliere senza limiti non vive di certo nei quartieri di tante città segnate da un alto tasso di disoccupazione, spaccio di droga, degrado, assenza di sicurezza. Bisogna evitare i discorsi ingenui. E' pericoloso. Nello stesso tempo, ovviamente, occorre sfuggire al rischio di criminalizzare il migrante che fugge come se fosse la causa di tutti i mali universali. Anche in questo caso è frutto di una visione distorta, spesso di una strumentalizzazione elettorale. Noi come Chiesa vedremo come andare avanti. Penso che per i cristiani vi sia una terza via da seguire, che è quella della linea profetica di attuare la prossimità, individuare il bene comune, cercare una armonia con il tutto».)

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Per Papa Francesco il Mediterraneo è certamente un cimitero di persone morte in mare, anche se non è il più grande: «Il più grande cimitero è in Nord Africa. È terribile. Per questo vado a Marsiglia». Come se volesse analizzare anche cosa c'è all'origine di un fenomeno crescente alimentato da guerre, crisi climatiche, sfruttamento, miseria. Francesco arriverà venerdì in una città che da tempo è drammaticamente afflitta da problemi di integrazione e dove i regolamenti tra bande rivali e boss della droga hanno causato una quarantina di morti dall'inizio dell'anno. Il tema dell'immigrazione è inoltre un tema sensibile per le elezioni europee alle porte, mentre sale la tensione tra gli stati membri. Ha, infatti, fatto discutere l'uscita del ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin: «non accoglieremo i migranti di Lampedusa».

Meloni:

Il programma papale di Marsiglia prevede come primo appuntamento una visita a Notre-Dame-de-la-Garde, la basilica che domina la città di Marsiglia, per pregare davanti alla stele dedicata ai marinai e ai migranti dispersi in mare. Sabato, invece, ci sarà la messa allo stadio Velodrome davanti a decine di migliaia di fedeli, dove dovrebbe incontrare un gruppo di migranti che hanno attraversato illegalmente le Alpi per entrare in Francia via Briançon. Lì ci sarà anche il presidente Macron, la cui presenza ad un rito religioso ha sollevato un autentico putiferio in Francia, visto che era dai tempi di Valery Giscard d'Estaing che non accadeva.

Da tempo Francesco insiste perchè l'Europa affronti unita la sfida epocale: «va affrontata insieme, perché è cruciale per il futuro di tutti noi, che sarà benefico solo se sarà costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana e le persone, specialmente quelle più bisognose». La posizione della Francia, in merito, è chiara. Sempre Darmanin ha insistito su un punto. Che c'è un'immigrazione irregolare in Europa, in Francia e in Italia, «e che dobbiamo combattere, e non è accogliendo più persone che argineremo un flusso che ovviamente incide sulla nostra capacità di integrazione».

Il quotidiano Le Figaro ha pubblicato un recente sondaggio dal quale emerge che 7 francesi su 10 desiderano un giro di vite più severo sull'immigrazione illegale. Tra le proposte: la registrazione degli stranieri minacciati di espulsione nell'archivio dei ricercati (82%), l'obbligo per i richiedenti asilo di presentare domanda di accoglienza nel Paese d'origine o in un Paese terzo (73%) e la possibilità di indire un referendum sull'immigrazione (75%). Questa opinione è ampiamente condivisa da tutti i rappresentanti della destra francese e anche del centro. Il Papa «non si rende conto di ciò che stiamo affrontando" ha affermato di recente Marion Maréchal, capo lista del partito di estrema destra Reconquête. "Penso che Papa Francesco non abbia posto in politica e che ne faccia troppa", ha detto.

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