Città del Vaticano – Il Vaticano dopo gli aggiustamenti normativi al sistema finanziario si aspetta da Moneyval un giudizio positivo in linea con la lotta al riciclaggio e al terrorismo di tutti i paesi membri.
Vaticano, l'Authority Finanziaria nel 2020 ha messo sotto osservazione anche lo Ior
Dal rapporto appena pubblicato si legge che nel 2022 l’ASIF ha ricevuto 128 segnalazioni di attività sospette, tutte provenienti dallo Ior. Un incremento rispetto allo scorso anno che, però, spiegano i tecnici vaticani, non si traduce automaticamente in un aumento del rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il dato riflette sia la lenta, ma progressiva, ripresa delle attività economiche post pandemia e, dall’altra, l’aumento delle “aree geografiche a rischio”. Il secondo aspetto riguarda le politiche dello Ior che sulla base degli obblighi posti dalla normativa vaticana prevedono un «livello di guardia» tale da indurre ogni soggetto a segnalare anche «lievi deviazioni da comportamenti ordinari o abituali».
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«Riguardo all’attività di informazione finanziaria, l’ASIF ha ricevuto 128 segnalazioni di attività sospetta, 124 dallo Ior, 2 da Autorità vaticane, 1 da un ente senza scopo di lucro e 1 da altri soggetti. I rapporti inoltrati all’Ufficio del Promotore di Giustizia sono stati 19» si legge. In ogni caso le segnalazioni di attività sospette arrivate all’ASIF hanno dato luogo a 5 sospensioni, per un importo complessivo di 829.050 euro (un aumento rispetto al 2021, che ha visto 4 sospensioni per un ammontare di 379.770 euro), tuttavia non ci sono state misure di congelamento di conti. Il cammino verso la white list intrapreso già dai tempi di Benedetto XVI dimostra, quindi, di andare avanti sebbene con problemi e a volte rallentamenti. Basti pensare che nel 2018 i conti che sono stati congelati dall'Authority finanziaria vaticana superavano i due milioni di euro (2.362.725 euro).
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Moneyval come si sa è un organo di controllo permanente del Consiglio d’Europa incaricato di valutare il rispetto dei principali standard internazionali di lotta contro il riciclaggio il cui compito è dare raccomandazioni alle autorità nazionali per quanto riguarda i miglioramenti necessari ai loro sistemi. L’ultimo rapporto sulla Santa Sede si era generalmente positivo anche se venivano elencate alcune criticità. In particolare, le valutazioni generali sull’efficacia del sistema, in particolare alla cornice giuridica messa a punto nel corso degli anni e nuovamente rafforzata da Papa Francesco alcuni mesi fa.
Il rapporto, tra l’altro, conteneva un giudizio critico sull’efficacia delle indagini per riciclaggio soprattutto per il modo in cui erano state condotte le indagini che hanno portato all’attuale maxi processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato che vede tra gli imputati anche il cardinale Angelo Becciu, oltre che funzionari vaticani e finanzieri a diverso titolo coinvolti nella operazione immobiliare. Le indagini, per come si erano svolte inizialmente, avevano portato al sequestro di carte e documenti di Unità di Informazioni Finanziarie estere, causando la sospensione della Santa Sede dal sistema di informazioni sicure del gruppo Egmont, ripristinato solo dopo la firma di un protocollo.