Moneyval bacchetta il Vaticano: «Ci sono ingenti somme di denaro congelate ma mai confiscate»

Venerdì 8 Dicembre 2017 di Franca Giansoldati
Moneyval bacchetta il Vaticano: «Ci sono ingenti somme di denaro congelate ma mai confiscate»
CITTA' DEL VATICANO - La trasparenza finanziaria anche sotto il pontificato di Papa Bergoglio sembra un po' carente. A dirlo è il nuovo rapporto di Moneyvall, il comitato europeo che controlla il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo di tutti gli Stati che aderiscono all'euro.

Entro il 2019 il Vaticano dovrà presentare un dettagliato piano di aggiornamento contro il riciclaggio di denaro perchè, pur avendo fatto passi in avanti istituendo l'Aif (l'authority finanziaria vaticana voluta da Benedetto XVI) e cooperando con le autorità giudiziarie interne e internazionali, restano ancora alcune zone grigie. Per esempio Moneyvall ha sottolineato che al momento «non è ancora stato portato davanti ai tribunali della Santa Sede nessun caso di riciclaggio di denaro» anche se «ingenti somme di denaro» continuano a restare congelate, bloccate, sia allo Ior che all'Apsa, «senza che siano stati oggetto di procedure penali e di confisca». A Strasburgo rilevano con dispiacere che nonostante ciò «nessun procedimento penale ha portato all'adozione di ordini di confisca». Ecco perchè Moneyval «raccomanda alla Santa Sede di garantire che gli elementi di riciclaggio di denaro di tutte le indagini sui reati finanziari in corso siano affrontati in modo proattivo». Il nodo pare che sia proprio qui, tanto che gli esperti che stanno monitorando la trasparenza finanziaria vaticana, aggiungono che «l'efficacia complessiva delle azioni della Santa Sede nella lotta contro il riciclaggio di denaro dipenderà dai risultati ottenuti in fase di processo e di tribunale». Come dire che se in questi anni sono stati individuati casi non conformi o addirittura anomali occorre decidere su come procedere nel rispetto delle leggi in vigore. «La Santa Sede deve presentare un rapporto di aggiornamento sulle misure adottate per attuare le raccomandazioni del Comitato entro dicembre 2019».

Anche la Santa Sede ha emesso uno scarno comunicato sull'ultimo rapporto di Moneyval mettendo però l'enfasi sui progressi «compiuti negli ultimi due anni», come la creazione di «una Unità specializzata nelle Indagini sui Crimini Economici e Finanziari», costituita dall'assunzione di un ex agente della guardia di Finanza e la nomina di un nuovo magistrato.

Il rapporto a luci e ombre di Moneyval esce a ridosso dell'ennesimo licenziamento, scomodo e mai spiegato, del numero due della banca vaticana. Un defenestramento deciso ai livelli più alti della Santa Sede e avvenuto mentre Papa Francesco si trovava in Myanmar. Il funzionario in questione, Giulio Mattietti, era stato nominato da Papa Bergoglio direttore aggiunto dello Ior nel 2015, una promozione che arrivava dopo vent'anni di carriera interna come responsabile di tutta la rete informatica bancaria. Il benservito a Mattietti, letteralmente scortato all'uscita dello stato vaticano da due gendarmi, ha lasciato tutti a bocca aperta anche perchè in tanti anni non aveva mai dato adito a nessun richiamo. Lo Ior ha rilasciato alcuni giorni fa un comunicato laconico in cui minimizza su questo anomalo licenziamento definendolo normale.
Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA