Berlino – Chi pensava che in Germania l'avvio delle celebrazioni dopo il lockdown segnasse il tutto esaurito nelle chiese è rimasto deluso. Nonostante tutte le precauzioni e i protocolli studiati per evitare assembramenti nelle parrocchie durante le messe feriali e quelle domenicali la gente preferisce stare a casa. Il fatto è che se in chiesa la gente prima ci andava poco, adesso ci va ancora meno, probabilmente scoraggiata dall'idea di esporsi al contagio.
Lo hanno fatto presente diversi vescovi che hanno raccontato la esperienza nelle loro diocesi alla agenzia cattolica KNA. Il vescovo di Mainz, per esempio, Peter Kohlgraf ha detto chiaro e tondo che in Germania si è ancora «assai lontani dalla normalità» nonostante ci sia stato un allentamento delle misure prese per il lockdown. E' evidente che i riti vengono seguiti da pochi, forse un po' di più durante il week end, ma nella cattedrale di Mainz domenica scorsa non ha contato che 30 fedeli.
Le regole stabilite per la fase 2 prevedono un massimo di 50 persone. «Naturalmente ho fatto dichiarazioni in pubblico per incoraggiare i fedeli a fare ritorno in chiesa ma è chiaro che tanta gente è preoccupata e timorosa. Il rischio dei contagi è alla base di questo atteggiamento».
Anche l'arcivescovo di Amburgo, una altra grande diocesi, dove solitamente le messe domenicali hanno sempre avuto un buon seguito. Monsignor Stefan Hesse ha riferito che le parrocchie sono quasi vuote e i parrocchiani molto cauti. La normalità è una strada tutta in salita.
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