Città del Vaticano – La questione femminile nella Chiesa è destinata ad essere al centro del Sinodo sulla Sinodalità, convocato dal Papa per il 2023 e ritenuto la base di un prossimo Concilio Vaticano III da alcune tra le più autorevoli religiose in Germania, il paese da dove è partito il movimento di riforma ormai inarrestabile.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche suor Philippa Rath che al quotidiano Suedwest Presse, secondo l'agenzia Kna, sintetizza: «L'argomento dello scisma che ogni tanto viene sollevato serve come demone per togliere dal tavolo la questione della giustizia di genere». Più in generale, nel dibattito sulle riforme più che il rischio di uno scisma causato dalle aperture per il sacerdozio femminile e l'abolizione del celibato sacerdotale, il pericolo più concreto è relativo a un abbandono massiccio e progressivo da parte dei cattolici. Lo storico Claus Arnold di Magonza, osserva un processo di secolarizzazione in rapida accelerazione, che sta portando a un allontanamento di massa come già sta accadendo stando alle statistiche anno dopo anno sempre più impietose.
Intanto la Conferenza episcopale tedesca ha inviato a Roma la sintesi dei risultati dell'indagine effettuata tra i fedeli per capire che cosa chiedono alla Chiesa per il futuro, come la vorrebbero.
I partecipanti al sondaggio hanno chiesto riforme relative a una maggiore partecipazione dei laici, soprattutto donne, una morale sessuale aggiornata e un linguaggio più facile da capire. La Chiesa non dovrebbe perdere il contatto con il mondo e dovrebbe avere un maggiore coinvolgimento nel dibattito pubblico su temi socialmente rilevanti come il cambiamento climatico, la giustizia sociale, la dignità umana, la povertà e la migrazione, la guerra e la pace.
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