Perugia, morto a 17 anni dopo le chemio: la verità nella cartella clinica

Giovedì 14 Settembre 2023 di Enzo Beretta
L'ospedale di Perugia
Sono iniziati ieri gli accertamenti sulla morte del diciassettenne Alex Mazzoni deceduto l’11 marzo 2020 all’ospedale di Perugia dopo alcuni cicli di chemioterapia per trattare una leucemia. Un primo incontro tra i professionisti per concordare il calendario operativo si è svolto all’ospedale di Careggi a Firenze: la vicenda verrà nuovamente approfondita attraverso lo studio e l’analisi dei documenti e della cartella clinica che aiuteranno a comprendere se il trattamento praticato al minore è stato corretto oppure poteva essere fatto altro.
Il medico legale Beatrice Defraia, l’ematologo Alberto Bosi e il chirurgo Paolo Fabbrucci sono i tre periti incaricati dal giudice perugino Angela Avila di fare luce sul caso per il quale la Procura della Repubblica di Perugia ha indagato otto medici del Santa Maria della Misericordia per omicidio colposo. I nomi dei professionisti sono gli stessi che si potevano leggere nella richiesta di archiviazione datata 31 marzo 2021, prima che la famiglia del giovane tornasse alla carica chiedendo la riapertura del caso mediante una consulenza del medico legale Gualtiero Gualtieri e una relazione firmata dallo specialista in ematologia Nicola Stefano Fracchiolla. Gli avvocati Giancarlo Viti e Gianni Zurino che difendono i medici indagati hanno nominato come propri consulenti di parte l’ematologo Fabrizio Martelli, il chirurgo Annibale Donini e il medico legale Mauro Bacci. 
«Previo esame degli atti e della documentazione sanitaria acquisita relativa al ricovero, al trattamento sanitario e al successivo decesso di Alex Mazzoni e di quant’altro contenuto nel fascicolo del pubblico ministero - si legge nel quesito attraverso il quale gli esperti hanno ricevuto l’incarico - se il decesso sia in rapporto causale, secondo i criteri medico legali di giudizio, con l’operato dei medici che lo hanno avuto in cura». «In particolare - si legge nell’ordinanza di accoglimento della richiesta di incidente probatorio - stabilire se i predetti medici abbiano agito con imperizia ovvero negligenza nella fase diagnostica e terapeutica e descrivere in caso positivo il tipo di responsabilità dei singoli professionisti e/o dei soggetti coinvolti». Il gip chiede di «accertare, in particolare, se una diversa condotta dei professionisti e/o dei soggetti coinvolti avrebbe, con alto grado di credibilità razionale e probabilità logica, evitato il decesso». La famiglia Mazzoni viene assistita in questo procedimento dall’avvocato Francesco Paolieri. Defraia, Bosi e Fabbrucci verranno essere sentiti in contraddittorio nell’udienza del 18 dicembre.
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