Otto agenti della Polizia Penitenziaria, quattro detenuti e un medico del servizio di continuità assistenziale. Sono 13 in tutto, al momento, i casi di positività accertata al Covid-19 all'interno del Casa di Reclusione di Orvieto.
Dopo una prima attività di screening con utilizzo di tamponi antigenici rapidi, e l'aver rilevato le 13 posivittà, la direzione dell'istituto penitenziario, di concerto con il Dipartimento di Prevenzione, servizio di Igiene e Sanità pubblica e con il distretto di Orvieto dell'Azienda Usl Umbria 2 ha attivato immediatamente tutte le misure di prevenzione e protezione utili a circoscrivere la diffusione del contagio.
Nel tardo pomeriggio di sabato 20 febbraio sono stati quindi eseguiti i tamponi molecolari che hanno confermato l'esito dei primi controlli. «Sono quindi risultati positivi al Covid-19 - spiega una nota Usl Umbria 2 - otto agenti di custodia, sei di questi si trovano attualmente in isolamento domiciliare e due in caserma, un medico del servizio di guardia medica e quattro detenuti. Tutti i soggetti risultati positivi - continua la nota - sono totalmente asintomatici, soltanto un agente di custodia presenta un lieve stato febbrile.
L'istituto di pena orvietano, diretto da Chiara Pellegrini, ha recentemente riconvertito grazie ad un restauro mirato la vecchia sezione del carcere a piccolo “reparto Covid” una sorta di zona ristretta in cui poter isolare gli eventuali casi accertati che non necessitano di cure particolari o i detenuti di ritorno dai permessi per i quali è prevista una breve quarantena o i nuovi ingressi in struttura. A Orvieto possono essere ospitati fino ad un massimo di 101 detenuti; a fine gennaio erano 69 le persone ospitate, di cui 37 di nazionalità straniera, 50 sono invece gli agenti destinati alla custodia dell'istituto e 23 gli impiegati civili che si occupano della amministrazione.