Darwin Day 2023: grande evento al
PostModernissimo con l'Amazzonia
nel cuore e l'orchestra della natura

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Michele Bellucci
Darwin Day 2023: grande evento al PostModernissimo con l'Amazzonia nel cuore e l'orchestra della natura

PERUGIA - Domani sera, giovedì 6 aprile, il PostModernissimo in collaborazione con CAMS - Centro di Ateneo per i Musei scientifici, con l’organizzazione no-profit Amazònia, con T-Trane e con la Sezione di Perugia del CAI - Club Alpino Italiano, organizza un grande evento in occasione del Darwin Day 2023 dal titolo “La natura è un'orchestra” (inizio alle 21, ingresso a offerta libera). Una serata molto speciale il cui incasso sarà devoluto ad uno dei progetti dell'Organizzazione no-profit Amazònia, quello per la riserva dello Xixuaù-Jaliaperì: un luogo davvero unico che si trova nello stato di Roraima in Brasile, con foreste, fiumi e i suoi popoli nativi che corrono il rischio concreto di scomparire. Un progetto di rilevanza internazionale conosciuto come "Un battello della salute per lo Xixuaú-Jauaperì”, che dal 2017 vede un’imbarcazione con a bordo un’equipe itinerante di medici e infermieri navigare lungo il fiume Jauaperì, sostando nei villaggi per offrire gratuitamente visite mediche specialistiche, terapie farmacologiche, protesi odontoiatriche e campagne di educazione sanitaria.

Durante la serata di domani verrà anche proiettato l’affascinante documentario “The Dusk Chorus-Based On Fragments of Extinction”, che racconta la pluriennale ricerca e le recenti registrazioni sul campo effettuate da David Monacchi per valorizzare gli ecosistemi che contengono il più alto tasso di biodiversità sonora al mondo. Infine è prevista la presentazione ufficiale dell'iniziativa "Querida Amazonia - Voci, immagini e pagine dall'Amazzonia", una giornata tra fumetti, storie, libri, proiezioni e musica che avrà luogo il prossimo 1 luglio al Bosco di San Francesco FAI di Assisi. In apertura di serata sarà invece possibile ascoltare la voce di chi vive e lavora nella foresta amazzonica, per la sua salvaguardia e di tutto quello che ne deriva, grazie al collegamento in streaming tra il pubblico e le due rappresentanti dell'Organizzazione no-profit Amazònia Chiara Tosi ed Emanuela Evangelista.

Chiara Tosi, quanto è importante l’evento in programma a Perugia?
Molto, perché è davvero fondamentale vedersi e capirsi, per condividere poi le sensazioni e approfondire realmente certe tematiche.

C’è ancora un po’ di pigrizia e a volte appare difficile incontrarsi anche nella stessa città… ma ne varrà la pena di essere presenti!

Di cosa parlerete durante l’incontro?
Sicuramente cercheremo di presentare brevemente l’Amazzonia e i pericoli che corre. Parleremo di cosa fa la nostra associazione e daremo tutti i dettagli sul progetto “Il battello della salute”, la sua storia e perché è così importante ciò che facciamo. Poi racconteremo anche il progetto di eco-turismo che portano avanti i nativi stessi.

Può anticiparci qualcosa?
È un’esperienza straordinaria, qualcosa che non si può definire semplicemente vacanza perché prevede la partecipazione attiva di chi la fa, non si subisce. Se si ha voglia di esplorare, curiosità e un sufficiente grado di adattamento a un contesto così diverso, ma soprattutto mente aperta per entrare in contatto con il popolo nativo, è un’esperienza che può davvero cambiare la vita. Chi torna dice di non essere più la stessa persona, non perché si è reso conto che esistono popolazioni povere ma perché vede la possibilità di riscatto di popoli che nonostante le difficoltà hanno grande dignità ed estrema coerenza.

Quindi sono gli stessi indigeni a fare da guide?
Sì, dall’accoglienza al cibo, seguono tutto loro con il supporto della nostra cooperativa. Grazie a questo progetto sopravvivono, possono sfamare i figli e soprattutto mantengono intatta la foresta. Rappresentano un lato del mondo che ce l’ha fatta, non secondo i nostri canoni di ricchezza, ma sicuramente è un popolo che si è guadagnato la serenità.

E nei turisti cosa osservate?
È affascinante vedere come cambiano. Ci sono persone che non vogliono partire per paura dei ragni e poi tornano appassionati di aracnidi. Questo perché le guide ti fanno sentire protetto e ti permettono di scoprire lati di te che magari non sospettavi di avere.

C’è molta richiesta per questo tipo di esperienza?
Beh, sicuramente in giro c’è una grande voglia di riconnessione con la natura e questo è bello. Del resto con i Social si possono diffondere immagini di luoghi remoti e in un secondo vederli diventare popolari. Poi tutto sta ad agire con intelligenza e rispetto. Noi si va con gruppi di massimo 14 persone, che vivono l’esperienza in un’area grande come il Trentino. Ci sono regole ferree di comportamento, ad esempio il silenzio in certi momenti della giornata, per non disturbare la natura e gli animali. Certo è un luogo difficile da raggiungere, ma il fatto che se ci vuoi venire devi fare fatica permette già una scrematura!

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