Valentina e Valerio Pettinacci: «Giovani in fuga, investire sulla città perchè restino a Terni»

Domenica 18 Dicembre 2022 di Lorenzo Pulcioni
Valentina e Valerio Pettinacci: «Giovani in fuga, investire sulla città perchè restino a Terni»

Fratello e sorella geniali e speciali, nello sport e nell'ingegneria. Valentina Pettinacci (42 anni) campionessa di Special Olympics ai Giochi Nazionali Estivi di Torino ha vinto una medaglia d'argento e due di bronzo. Il fratello Valerio (39 anni) si è laureato in ingegneria dei materiali nel 2008 a Pentima e lavora all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presso la sezione di Roma come ingegnere specializzato nella progettazione meccanica.
Qual è stato il momento più bello del 2022 che porterete sempre nel cuore?

Valentina: «Come prima cosa le emozioni dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics a Torino.

Nello stadio Olimpico abbiamo cantato l'inno nazionale insieme ad Arisa ed è stato bellissimo. Siamo andati a Torino in treno con i miei amici e compagni di squadra di Tuttingioco. Con Special Olympics avevo già preso il treno e l'aereo da sola, in autonomia, insieme ai coach di Tuttingioco e gli altri compagni di squadra. A Torino ho vinto la medaglia d'argento nel lancio del peso e il bronzo nei 100 metri piani e nella staffetta mista 4x100. Una bellissima esperienza. E poi essere tornata a fare la vacanza estiva a Tortoreto Lido insieme ai miei amici del centro Girasole. Invece pochi giorni fa mio nipote Diego ha fatto la recita a scuola ed è stato molto bello poter andarla a vedere. Il Natale è sempre un momento speciale perchè stiamo riuniti in famiglia e posso fare i regali ai miei nipoti».

Valerio: «Il 2022 dal punto di vista lavorativo è proseguito sulla scia degli anni precedenti, in un crescente coinvolgimento su attività estremamente complesse, ma al contempo assolutamente affascinanti, in cui è coinvolto l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Menzionerei in particolare le attività di upgrade dell'esperimento Cms al Cern, uno dei rivelatori in grado di osservare qualche anno fa il celeberrimo bosone di Higgs, attività per cui ho ricevuto il premio a cavallo tra 2020 e 2021, e l'impegnonei grandi laboratori nazionali dell'Infn come quello del Gran Sasso per lavori di ricerca legati alla fisica del neutrino e della materia oscura. Mi sono impegnato inoltre nella ricerca tecnologica su nuovi materiali per la stampa 3D metallica, nonché all'interno di collaborazioni internazionali finalizzate allo sviluppo di strumentazioni per il calcolo quantistico, la nuova frontiera della computazione».

Cosa cancellereste di questo 2022?

Valentina: «I momenti più brutti sono stati quelli legati alla pandemia, ai continui tamponi e alla paura di ammalarmi di Covid. Non poter stare liberamente con i miei amici lo metto tra le cose da dimenticare. Abbiamo avuto tanti disagi, però ci siamo adattati e i giochi, ad esempio, li abbiamo fatti simulandoli in casa. Praticamente in Dad anche noi. Tra le cose più brutte del 2022 anche lo scoppio della guerra che spero finisca prima possibile».

Valerio: «Credevo fosse impossibile, nel 2022, arrivare a un simile epilogo di una crisi internazionale. Le conseguenze sulla vita di tutti noi le possiamo toccare con mano. Sono notizie ed immagini che hanno colpito anche noi in famiglia».

Qual è l'auspicio per il 2023 a livello personale e non solo?

Valentina: «Che finisca la guerra e torni la pace. E che possiamo riprendere a svolgere tutti insieme le attività di sempre. Io spero di poter continuare a giocare con i miei nipoti, Diego che ha 9 anni e Alessandro che ha 3 anni e mezzo, a cui voglio molto bene. Adesso Alessandro ha la febbre, ma spero gli passi presto perchè dobbiamo giocare a tombola».

Valerio: «Lavoro a parte, spero che la Ternana vada in Serie A magari passando attraverso i playoff che trovo siano la nostra dimensione. Come tifoseria faremo del nostro meglio per stare accanto alla squadra. Spero anche che la città possa trovare nuova linfa in termini di economia, crescita e investimenti sul territorio che portino prospettive migliori ai giovani ternani che sono molto validi e magari non dovranno essere costretti sempre a guardare fuori dalla città. Ci tengo a dire che il polo universitario a Terni merita tutti gli investimenti necessari per essere mantenuto e sviluppato. Ho toccato con mano la qualità della formazione dell'università a Pentima, i soldi investiti non sono mai soldi buttati».

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Ultimo aggiornamento: 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA