La Cina è attenta a mettere in atto un sistema di concorrenza leale tra le aziende. Il Paese asiatico ha incluso le azioni che costringono le imprese a trasferire tecnologia o a creare filiali locali nel suo sistema di revisione della concorrenza leale; è quanto reso noto dalla State Administration for Market Regulation (SAMR), il massimo regolatore del mercato del Paese. Quest'ultimo infatti ha emesso ieri, congiuntamente ad altri quattro enti governativi, una serie di regolamenti specifici per il sistema di revisione della concorrenza leale.
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Secondo le nuove regole, alle autorità governative è proibito creare barriere irragionevoli o discriminatorie per l'entrata e il ritiro dal mercato, concedere diritti di franchising senza una revisione dell'equa concorrenza e impostare processi di approvazione per industrie e imprese non incluse nella lista negativa per l'accesso al mercato. Le regole vietano inoltre alle autorità di organizzare o indurre gli attori del mercato affinché instaurino accordi monopolistici e ad abusare della propria posizione dominante sul mercato. La SAMR ha precisato che in futuro i dipartimenti competenti eseguiranno indagini e puniranno in modo tempestivo coloro che abusano dei propri poteri amministrativi con la finalità di escludere e limitare la concorrenza.