Più di 50 paesi al voto, oltre 4 miliardi di persone chiamate alle urne nel 2024, elezioni che riguarderanno metà della popolazione mondiale. India, Russia, Usa, Ue, tanto per citare le più rilevanti.
Che sul voto incomba il rischio della profilazione e delle fake news è un dato di fatto con il quale ormai dobbiamo convivere.
D’altro canto, il ricorso all’IA nelle strategie di targeting degli annunci può intensificare la polarizzazione, esasperando il dibattito. Così come numerosi tool basati sull’IA per monitorare il comportamento degli elettori sui social solleva ancora una volta preoccupazioni su privacy e sorveglianza, con il rischio di una manipolazione strisciante dei temi al centro del dibattito elettorale. Solo ombre? Non è detta, perché un uso corretto dell’IA può portare anche qualche benefico: per esempio aiutando partiti e candidati a personalizzare le proprie campagne, può rivelarsi un ottimo strumento per l’analisi di dati che permettano di costruire una comunicazione più performante; può ottimizzare la logistica, la distribuzione delle risorse e la pianificazione degli eventi, rendendo le campagne elettorali più efficaci; e può migliorare la sicurezza delle infrastrutture elettorali. Insomma, nel complesso saranno rose e spine con azioni e ingerenze che andranno costantemente monitorate. Tenendo anche conto dei diversi contesti geo-politici. In Europa, per esempio, l’IA potrebbe svolgere un ruolo chiave nel modellare il dibattito su privacy, regolamentazione tecnologica e l’immigrazione con possibili ripercussioni sul voto. Negli USA la sfida sarà più incentrata nel garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico e responsabile. In India vedrà probabilmente un uso intensivo dell’IA in campagna elettorale con implicazioni significative per la democrazia in un contesto di diversità e disuguaglianza. Quanto alla Russia, le questioni di sicurezza informatica e l’influenza dell’IA potrebbero essere particolarmente rilevanti, dato il contesto politico e le preoccupazioni per la libertà e l’integrità del processo elettorale. Infine, gran parte dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle elezioni del 2024 dipenderà da come le tecnologie saranno regolamentate e utilizzate dai diversi stakeholder. È fondamentale che i governi, le istituzioni elettorali e i partiti politici lavorino insieme per stabilire linee guida etiche e legali che massimizzino i benefici dell’IA minimizzando i rischi di abuso e manipolazione, garantendo così elezioni libere, eque e trasparenti. Poi, certo, potremmo anche chiedere un parere in merito all’Intelligenza Artificiale stessa. Io ci ho provato. E mi ha risposto così: «La rapidità dell’evoluzione tecnologica richiede un aggiornamento costante delle strategie di sicurezza e privacy. La collaborazione tra le piattaforme digitali, i legislatori e la società civile sarà cruciale per affrontare le sfide future e garantire che l’IA venga utilizzata in modo etico e responsabile nel contesto politico».