Elezioni, dagli Usa alla Ue c'è l'IA alla prova del voto: luci e ombre

L'intelligenza artificiale può aiutare a personalizzare le campagne, ma occhio a deep fake

Mercoledì 14 Febbraio 2024 di Matteo Grandi
Elezioni, dagli Usa alla Ue c'è l'IA alla prova del voto: luci e ombre

Più di 50 paesi al voto, oltre 4 miliardi di persone chiamate alle urne nel 2024, elezioni che riguarderanno metà della popolazione mondiale. India, Russia, Usa, Ue, tanto per citare le più rilevanti.

Che sul voto incomba il rischio della profilazione e delle fake news è un dato di fatto con il quale ormai dobbiamo convivere.

E anche se scandali delle proporzioni di Cambridge Analytica sembrano lontani è inutile sottolineare che la democrazia e la libertà sono costantemente minacciate da un uso manipolatorio della tecnologia. Ma questa volta irrompe sulla scena un nuovo attore, i cui effetti sullo svolgimento delle campagne elettorali sono ancora tutti da verificare: l’Intelligenza Artificiale. Nelle elezioni argentine l’IA ha già avuto un ruolo attivo: dal targeting personalizzato, all’analisi del sentimento (consentendo ai partiti di adeguare le loro strategie in tempo reale), passando per una costante ottimizzazione dei contenuti (video e post personalizzati per aumentare l’engagement e la condivisione sui social). Ma che impatto avrà tutto questo su larga scala? Va da sé che l’IA può influenzare il processo elettorale in diversi modi, non tutti necessariamente negativi. Partiamo da questi ultimi. I rischi principali riguardano la disinformazione e il deepfake per la possibilità che vengano creati contenuti falsi ma estremamente realistici, diffuse fake news per mettere in cattiva luce i candidati e influenzare indebitamente l’opinione pubblica.

D’altro canto, il ricorso all’IA nelle strategie di targeting degli annunci può intensificare la polarizzazione, esasperando il dibattito. Così come numerosi tool basati sull’IA per monitorare il comportamento degli elettori sui social solleva ancora una volta preoccupazioni su privacy e sorveglianza, con il rischio di una manipolazione strisciante dei temi al centro del dibattito elettorale. Solo ombre? Non è detta, perché un uso corretto dell’IA può portare anche qualche benefico: per esempio aiutando partiti e candidati a personalizzare le proprie campagne, può rivelarsi un ottimo strumento per l’analisi di dati che permettano di costruire una comunicazione più performante; può ottimizzare la logistica, la distribuzione delle risorse e la pianificazione degli eventi, rendendo le campagne elettorali più efficaci; e può migliorare la sicurezza delle infrastrutture elettorali. Insomma, nel complesso saranno rose e spine con azioni e ingerenze che andranno costantemente monitorate. Tenendo anche conto dei diversi contesti geo-politici. In Europa, per esempio, l’IA potrebbe svolgere un ruolo chiave nel modellare il dibattito su privacy, regolamentazione tecnologica e l’immigrazione con possibili ripercussioni sul voto. Negli USA la sfida sarà più incentrata nel garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico e responsabile. In India vedrà probabilmente un uso intensivo dell’IA in campagna elettorale con implicazioni significative per la democrazia in un contesto di diversità e disuguaglianza. Quanto alla Russia, le questioni di sicurezza informatica e l’influenza dell’IA potrebbero essere particolarmente rilevanti, dato il contesto politico e le preoccupazioni per la libertà e l’integrità del processo elettorale. Infine, gran parte dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle elezioni del 2024 dipenderà da come le tecnologie saranno regolamentate e utilizzate dai diversi stakeholder. È fondamentale che i governi, le istituzioni elettorali e i partiti politici lavorino insieme per stabilire linee guida etiche e legali che massimizzino i benefici dell’IA minimizzando i rischi di abuso e manipolazione, garantendo così elezioni libere, eque e trasparenti. Poi, certo, potremmo anche chiedere un parere in merito all’Intelligenza Artificiale stessa. Io ci ho provato. E mi ha risposto così: «La rapidità dell’evoluzione tecnologica richiede un aggiornamento costante delle strategie di sicurezza e privacy. La collaborazione tra le piattaforme digitali, i legislatori e la società civile sarà cruciale per affrontare le sfide future e garantire che l’IA venga utilizzata in modo etico e responsabile nel contesto politico».

Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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