Softball, le azzurre sono già pronte
per la corsa al podio

Martedì 20 Luglio 2021 di Gianluca Cordella
Softball, le azzurre sono già pronte per la corsa al podio

C’è un’Italia che brucia le tappe. Talmente vogliosa di riassaggiare l’aria olimpica da scendere in campo addirittura prima della cerimonia inaugurale. Scherzi del calendario, che anticipa l’avvio di alcuni sport di squadra, ma è bello credere che le azzurre del softball lo avrebbero fatto comunque. Perché forse nessuno più di loro ha una missione da compiere in Giappone: onorare la memoria del deus ex machina che sta dietro questo ritorno del “batti e corri” femminile ai Giochi, Enrico Obletter. Allenatore e guru di questo gruppo, mito azzurro di sempre per chi corre tra le basi, scomparso a febbraio scorso, a 62 anni, per via del Covid. Già, proprio lo stramaledetto virus che non ha mollato la presa e che, anzi, in queste giornate preolimpiche sta rubando la scena alle gesta che verranno dei campioni di ogni sport. La corsa delle ragazze adesso guidate da Federico Pizzolini comincerà domani, nel più classico mezzogiorno di fuoco giapponese (le 5 del mattino in Italia) contro la corazzata americana. 
IN QUATTRO PER IL BRONZO
In campo ci sarà da soffrire ma per l’Italia Team a Tokyo 2020 è un bel biglietto di presentazione: saranno loro le prime tra i 384 nostri atleti a scendere in campo. Il pronostico per il debutto è abbastanza chiuso, di quelli che meritano la postilla “salvo miracoli”. Troppo più forti gli Stati Uniti, per storia, tradizione e score olimpico: nelle quattro presenze del softball ai Giochi per tre volte – da Atlanta 1996 ad Atene 2004 – la medaglia d’oro è stata a stelle e strisce. A Pechino 2008, ultima apparizione a cinque cerchi della disciplina, fu argento, con la sorprendente vittoria in finale delle giapponesi, che non a caso sono le altre favorite d’obbligo per il trionfo. Con oro e argento prenotati, le altre quattro squadre in tabellone giocano per il bronzo. E per l’Italia sognare non è vietato. In fin dei conti le ragazze guidate in campo da Erika Piancastelli - che Sports Illustrated ha inserito tra le 50 donne di sport più influenti del pianeta - sono reduci da un Europeo conquistato da protagoniste assolute: undici vittorie in altrettante partite, senza concedere la minima chance all’altra potenza del Vecchio Continente, l’Olanda. In classifica mondiale l’Italia è nona e sbarca a Tokyo per chiudere un cerchio iniziato nel 2018 con il settimo posto ai Mondiali di Chiba, miglior risultato di sempre per il softball azzurro. In quell’occasione la corsa si fermò per colpa di uno striminzito 1-0 subito dal Messico, che sarà una delle altre pretendenti al bronzo, imbottita com’è di giocatrici che militano nel campionato americano. Ci sono poi Australia e Canada, a loro volta scuole di gran livello, con le Aussie che, al pari degli Usa, sono sempre finite sul podio olimpico, anche se mai con la medaglia d’oro al collo (un argento e tre bronzi per loro). Per le azzurre, il cui miglior piazzamento ai Giochi è il quinto posto di Sydney 2000, l’obiettivo è entrare tra le prime quattro per poi andarsi a giocare la finale per il bronzo. 
IL MESSAGGIO
Si dice che durante gli Europei, Pizzolini, che di Obletter era grande amico, abbia fatto riascoltare alle ragazze un messaggio del loro mentore scomparso: “Io non partecipo mai a un torneo.

Noi non andiamo per partecipare, andiamo per vincere tutte le partite”. Quelle parole sono risuonate nello spogliatoio prima della finale e hanno prodotto il 9-5 che è valso l’11° titolo europeo. Chissà che a Tokyo la voce di Obletter non riesca a dare un’altra spallata alle gerarchie del softball mondiale. 

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