Turbolenze nel mondo dell’auto.
Non è finita qui, la vicenda si allarga a macchia d’olio. I sudditi di Sua Maestà ammettono contatti e legami con fornitori e costruttori. Voci di un possibile interessamento dei colossi tedeschi alla “piccola”, ma blasonata casa britannica si erano molto infittite negli ultimi giorni. Secondo Automobilwoche la manovra è più articolata e ricorda da vicino quella della fine dello scorso millennio quando Wolfsburg e Monaco, con al comando i due giganti di Piech e Pischetsrieder (è tuttora al timone del consiglio di sorveglianza Daimler dopo aver guidato la casa bavarese e lo stesso gruppo VW), si contesero, dopo un lungo braccio di ferro, la Bently e la Rolls Royce. La BMW sarebbe interessata alla parte delle supercar stradali che mancano nel suo portafoglio, mentre l’Audi si sarebbe accontentata della parte motorsport (di cui fa parte la squadra F1) per coronare il progetto di sfidare in prima persona la Mercedes che domina l’Olimpo della velocità da una decina d’anni.
I premium tedeschi, si sa, vanno a braccetto, felici di controllare un ricco settore tutto per loro. Fra VW e Bmw, però, spesso ci sono vicende “personali”. Le due poltrone più strategiche del più grande costruttore europeo, il ceo del Gruppo e quello di Audi, sono occupate da due top manager ex BMW: Diess e Duesmann. Comunque anche Monaco si è chiamato fuori bocciando le tesi di Automobilwoche e rilanciando quella di Autocar che vuole i Quattro Anelli prendersi tutto, affiancando le supercar McLaren a quelle Lamborghini e potendo contare sull’esperienza della seconda scuderia più vincente dopo le Ferrari per debuttare dal 2025 nella massima formula.
Audi e Porsche (altro brand VW), infatti, hanno seguito tutte le riunioni fra la Fia e le Case coinvolte sui nuovi regolamenti di F1. C’è di più. Le grandi manovre servono per preparare la strada alla mobilità sostenibile nella quale i tedeschi vogliono avere la leadership e che offre nuove opportunità proprio alle auto prestazionali e di lusso. VW, sotto la regia di Porsche ha “fuso” la Bugatti (la vettura più costosa e potente del pianeta) con la Rimac, start up serba fondata da dall’inventore Mate, considerato da tutti l’Elon Musk europeo che sta per iniziare le consegne della hypercar più performante mai prodotta. Manco a dirlo è elettrica.