Rinviare l’Europeo al 2021 o slittarlo a settembre. E sospensione delle sue competizioni per un mese. Non esistono altre soluzioni. Anche la Libertadores è stata fermata. La Uefa è stata costretta ad aprire gli occhi. Avrebbe dovuto già averli spalancati sul futuro, ma vista la situazione, meglio tardi che mai. Oggi, anche solo per dare un segnale, seppur tardivo, potrebbe già comunicare qualcosa in merito. Certo, non mancano le polemiche verso il massimo organismo calcistico europeo per come ha gestito finora la situazione (Anfield Road pieno con 3000 tifosi da Madrid, città con più contagi di Spagna ha fatto scalpore). O meglio lo ha fatto solo quando è stata costretta. Vedi il rinvio della gare di Europa League di Inter e Roma (ieri ha inviato una lettera a Nyon in cui si invita l’organismo continentale a sospendere le competizioni europee e ad un presa di coscienza della situazione a livello globale) a causa del blocco dei voli da e per la Spagna e le due di Champions con protagoniste Juve e Real Madrid. Entrambe le squadre sono in quarantena. Ieri si è giocato: sei gare dell’Europa League. La positività di Rugani poteva accelerare il processo di stop, e invece nulla. Ora però ci sono nove campionati fermi(tra cui Italia, Spagna, Olanda e Portogallo), altri che nelle prossime ore potrebbero stopparsi (vedi la Francia e l'Inghilterra), quasi tutti gli altri a porte chiuse e ben 4 club impegnati nelle coppe in quarantena. L’Uefa continua a tentennare, come detto ieri si è giocato e al momento restano in calendario anche le gare della prossima settimana. Chiara la posizione del presidente Ceferin, così come quella delle varie leghe che spingono per terminare i campionati.
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SERIE A CAPOFILA
Un braccio di ferro che verrà risolto martedì prossimo nella riunione convocata dalla Uefa proprio «per discutere la risposta del calcio europeo» all’emergenza coronavirus, con le sue 55 Federazioni associate, insieme ai board della European Club Association e della European Leagues e un rappresentante della Fifpro, il sindacato europeo dei calciatori. Il pressing su Nyon è tantissimo anche se Ceferin, da buon sergente di ferro vuole portare fino in fondo la battaglia. Ieri il Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha scritto al Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea per il settore sport, Tomislav Druzac, per chiedere appunto un coordinamento degli Stati membri in modo da tenere una posizione unica con Uefa e Fifa in merito alle prossime competizioni sportive. E proprio l’Italia, o meglio la Lega di serie A, martedì è chiamata a esporre la propria esperienza orte della leadership sul tema riconosciuta ieri nella riunione con le altre maggiori leghe europee. D’altronde in questa situazione ha fatto da apri pista e visto il trend a breve mezza Europa si troverà nelle stesse condizioni. I vari presidenti sono tutti d’accordo nel voler terminare il campionato. Il problema principali è legato ai soldi dei diritti tv. Le televisioni difficilmente pagheranno la quota restante in caso di stop definitivo. In più scoppierà anche il tema dei rimborsi in favore degli abbonati alle pay-tv. Anche se il codice civile mette a riparo le tv da queste obbligazioni. Si vedrà. Detto questo la gestione della Uefa non piace a nessuno. L’Eca (il presidente, lo ricordiamo, è Andrea Agnelli) spinge per il rinvio di Euro 2020 magari all’autunno o al prossimo anno.
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INTERESSI DIVERSI
Sono queste le due opzioni in ballo.
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