La vittoria a Empoli restituisce serenità alla Roma, reduce da due sconfitte contro Udinese e Ludogorets. Cadute che avevano fatto suonare l’allarme a Trigoria, (parzialmente) rientrato dopo i tre punti al Castellani. Tre punti (quasi) da record perché i giallorossi l'ultima volta che ne avevano raccolti di più era la stagione 2017/18 (15). In quell’anno, però, la gara contro la Sampdoria alla terza giornata è stata rinviata per maltempo e si è giocata il 24 gennaio successivo. Era la Roma di Di Francesco con De Rossi e Strootman a centrocampo, la stessa che è arrivata in semifinale di Champions League. Mourinho, dunque, parte bene nonostante l’inciampo a Udine resta agganciato alla vetta (-1) e guarda da vicino Milan e Napoli a quota 11 e Atalanta prima a 13. Ed è proprio contro i bergamaschi il secondo scontro diretto della stagione dopo quello con la Juventus. La gara si giocherà in un Olimpico praticamente già sold-out e scardinare la squadra di Gasperini significherebbe volare a pari punti con la Dea, chiudendo la prima parte di campionato in serenità.
Lo Special One recupererà Zaniolo che ieri è stato convocato ma non utilizzato per non rischiare ricadute alla spalla lussata. Potrebbe avere anche tra le mani l’arma Zalewski (nelle prossime ore il responso) e contare sull’infinita classe di Dybala. Basterà? Forse, perché la Roma ha dimostrato nelle due precedenti sconfitte, fragilità a centrocampo e poco cinismo in attacco: «Qualche giocatore deve capire che una squadra per migliorare ha bisogno di competitività interna. C’è qualche calciatore che, invece di accettare questa sfida che c’è nelle grandi squadre e alzare il suo livello, si sente giù a causa di questa situazione», ha rivelato José in uno slancio di sincerità. Ed è forse il reparto offensivo quello a cui si riferisce, in cui Abraham sta soffrendo la presenza di Dybala e Belotti a livello mentale. Lavorare sulla psicologia dell’attaccante, oltre che sui movimenti, lo aiuterà a tornare quello della passata a stagione.
Più complicato incidere sul centrocampo, l’infortunio di Wijnaldum ha distrutto i piani iniziali e adesso il portoghese si trova a cercare un nuovo equilibrio. È consapevole che la coppia Matic-Cristante non sia una coppia ben assortita, ma il momento è la migliore che ha. In attesa che Camara ritrovi la forma. Attenzione anche alla difesa, alcune amnesia dei singoli hanno messo in pericolo la stabilità del reparto. Il migliore, ad oggi, è Ibanez dietro di lui Smalling e Mancini. Accorgimenti a cui José proverà a porre rimedio durante la sosta per trovare continuità.
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