Roma, la crisi del gol: Dybala da solo non basta, Abraham è difficoltà e Zaniolo è ancora a zero

Sabato 8 Ottobre 2022 di Alessandro Angeloni
Roma, la crisi del gol: Dybala da solo non basta, Abraham è difficoltà e Zaniolo è ancora a zero

La Roma in attacco ha una specie di alieno, si chiama Paulo Dybala: avrebbe dovuto alzare il livello di qualità sotto porta, problema che la squadra di Mourinho si porta dietro dalla passata stagione. Ma le sei reti della Joya non sono bastate a far compiere alla Roma il salto di qualità, a posizionarla - numericamente - con le big in campionato e a consentirle di giocare l'Europa League senza particolari patemi (ma se perde a Siviglia, diventa complicato anche il secondo posto nel girone). Da un parco attaccanti composto da Dybala, Abraham, Belotti, Zaniolo, Shomurodov ed El Shaarawy, più Pellegrini, si attendono numeri diversi da quelli attuali, appena 15 reti in 11 gare ufficiali.

C'è da dire che, una parte del problema, è la manovra, spesso compassata (termine gradito a Mourinho): il centrocampo è buono per la fase di interdizione e meno per quella offensiva. I due titolari, Cristante e Matic, hanno il numero zero nella casella degli assist. Zero come Camara, il terzo che partecipa, quasi sempre nei minuti finali, alla rotazione in mediana. E' chiaro che con Gini Wijnaldum a disposizione, forse ora i numeri sarebbero diversi, ma non c'è una prova. Pellegrini viene considerato - in questa fase - un centrale di centrocampo ma per motivi contingenti (assenze di Zaniolo o Dybala) ha dovuto ricoprire spesso il suo vecchio ruolo, quello del trequartista. Lorenzo, che per ora sta mancando come realizzatore (una sola rete contro l'HJK Helsinki lo scorso 19 settembre, nella passata stagione ha chiuso con 14 e 8 passaggi vincenti), ha fatto più del suo come uomo assist: tre in campionato e due in Europa League.

Gioco da fermo

La Roma ha una particolarità, che le consente di restare a galla: segnare da palla inattiva. Ventinove gol da quando c'è lo Special (22 corner, 3 da punizione diretta, 3 da indiretta), 4 in questa stagione, su 15 reti, ovvero poco meno di un terzo. La Roma è prima per numero di tiri, 26, a seguito di palle inattive. E' un problema di precisione, non di scarsa produzione. Il caso dei casi è Tammy Abraham, bomber e trascinatore la passata stagione (27 reti in totale e 6 passaggi vincenti), irriconoscibile in questa, portando in dote soltanto due reti in campionato e un assist (contro il Monza). Tanto che Mourinho lo aveva escluso dalla formazione titolare che ha affrontato l'Inter. Soffre Belotti, questo aveva fatto capire lo Special un paio di settimane fa. Possibile? Possibile. La Roma, là davanti, non riesce ad alzare il livello anche per questo motivo. Ma non può essere solo questo, basti considerare che uno come Zaniolo, che è un titolare ma, è ancora a quota zero gol e un solo assist, anche lui con l'HJK Helsinki. E come se non bastasse, l'altra sera ha rimediato una espulsione senza senso, per il classico colpo di frustrazione, che uno come Nicolò dovrebbe evitare: dal 2018, anno del suo esordio, Zaniolo è il secondo calciatore italiano per numero di rossi (3). Primo insieme a Soriano c'è Gianluca Mancini (4). Nicolò, lo scorso anno, non ha brillato sotto porta, anche se è risultato decisivo nella Conference e in particolare a Tirana. E' sempre andato meglio in Europa, Champions compresa: viene da due reti in campionato e otto in Conference. Le sue difficoltà in Italia - infortuni a parte - sono riscontrabili nei numeri, basti pensare che ad oggi, in A ha segnato dodici reti in 85 partite, mentre in Europa, 9 (più uno nel preliminare di Conference) in 26. Come Zaniolo è a secco di reti anche El Shaarawy, che ha giocato 5 spezzoni di gare (Zaniolo 6). A quota uno Shomurodov, fin qui nulla di strano, visto che parliamo di un calciatore che ha vissuto l'estate in attesa di trasferimento e da lui non ci si aspettava continuità sotto porta, e Belotti, che invece doveva portare quelle reti in più partendo dalla panchina. L'ex capitano del Torino - non ancora al top - è sceso in campo in otto partite, titolare solo in due. Gli allenatori, di solito, parlano di problema del gol, quando la propria squadra non crea occasioni. Non è il caso della Roma che solo in Europa League, in tre partite, ha tirato in porta 60 volte. Ma sono arrivati solo 5 reti e due sconfitte. In campionato è tra le squadre che tira di più (126) ed è quella, con il Napoli, che prende di più lo specchio (46). Sei i pali colpiti. Reti in totale? Quindici. Di questi, sei sono firmati da Dybala e si torna al punto di partenza. Da solo, lui, non basta.

 

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 10:24
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