«I didn’t know about it».
COINCIDENZA INTRIGANTE
A Pinto bastano, dunque, poche decine di metri per far accomodare Allegri sulla panchina della Roma. Il gm giallorosso alloggia in un albergo in Piazza della Repubblica. Al civico 13. Lì ha parlato giovedì per un’ora con il ds nerazzurro Ausilio, presente Busardò, agente che, legato ad entrambi i club, lavora dalla settimana scorsa per il buon esito della trattativa. Prima di pranzo Pinto, però, si sposta nell’hotel accanto al suo. Al numero 15. Dove si stanno confrontando dirigenti e procuratori sui pochi affari ancora ipotizzabili, solo prestiti o quasi: la sessione invernale di mercato chiude lunedì sera. Nell’albergo c’è anche Allegri che ha subito smentito di aver incontrato il gm giallorosso. Vive a Milano e conferma la sua presenza, ma spiega di essere andato lì per salutare l’amico Braida, suo ds al Milan e adesso dg alla Cremonese. Non cerca pubblicità l’allenatore che, spesso nella Capitale per gli impegni di lavoro della sua compagna Ambra, avrebbe altre occasioni e migliori location per incontrare Pinto e magari i Friedkin che, dall’estate scorsa, lo ritengono il profilo ideale per il nuovo corso. In Spagna, invece, è dato favorito come erede di Zidane al Real.
COLLOQUIO CURIOSO
Pinto, rientrato in albergo, si è subito reso conto che la notizia stava lievitando. Non c’è stato l’incontro, fanno sapere i protagonisti mancati, eppure via internet è già diventato ufficiale. «Non sapevo che Allegri fosse lì. Ho visto procuratori. E ho parlato con Ramadani» la telefonata del gm a Trigoria per tranquillizzare Fonseca. Ramadani, però, è anche l’agente di Sarri, in corsa per la panchina della Roma. Come Allegri, la prima scelta. Come avrebbe chiari