FALCONE
Paratona su ElSha, poi il rigore senza colpe. Su Abraham è insuperabile. Seratona. Da tifoso della Roma (così si dice) e avversario.
GENDREY
Spinge quando può e lo fa bene. Ma soffre, e spesso, El Shaarawy.
BASCHIROTTO
Il solito Hulk, con l’agilità di un uccellino. Colpo di testa vincente. Killer.
UMTITI
Duello affascinante con Abraham. Una volta gli va bene, un’altra meno. Ma il pubblico lo ama e lo sostiene. Idolo. Rinato col soffio di vento del Salento. Applausi.
GALLO
Un bel passo, un bel piede. Il primo tiro verso Rui Patricio è suo. Cala nel finale.
BLIN
Senza infamia e senza lode, fa il suo là in mezzo. Pulito.
HJULMAND
Recupera molti palloni e sa sempre come utilizzarli. Nel finale entrataccia su Dybala, rischia il rosso.
GONZALEZ
Cattivo, combattivo.
STREFEZZA
Braccio galeotto, rigore per la Roma. Domanda: ma perché marcava lui Smalling? Duello non “all’altezza”. Corre molto verso il centro, creando fastidi tra le linee. Ma lo abbiamo visto più incisivo in altre occasioni.
COLOMBO
Quasi immobile. Pericoloso più da fuori che da dentro l’area.
DI FRANCESCO
Sfida Zalewski sulla corsa e mette dentro qualche pallone interessante. Una spina.
ASKILDSEN
Un ingresso per gestire il futuro del match.
VOELKERLING PERSSON
Cicca una palla buona da mandare verso Rui Patricio.
PEZZELLA
Annullato in un attimo.
BANDA
Ha il motorino sotto i piedi, dà l’impressione di essere imprendibile, ma a volte si “prende” da solo.
BARONI
La sua squadra gioca un buon calcio e merita di essere lontana dalla zona calda.
RUI PATRICIO
Gallo fa sul serio e lui pure, ma non sa che di lì a poco verrà bucato dal solito Baschirotto, con la collaborazione di Ibanez. Impegnato poco, a seguire. Non si fa sorprendere da qualche tiraccio dalla distanza.
MANCINI
Sempre interventi al limite del giallo. Un po’ più di agitazione in qualche mischia, per il resto normale amministrazione, senza grossi patemi. Colombo gira alla larga, deve dedicarsi al raddoppio su Di Francesco e poi Banda.
SMALLING
Fatica ma alla fine arriva. Rare le sbavature, se non quella mezza compartecipazione con Ibanez nell’azione della rete di Baschirotto.
IBANEZ 5,5
Sfortunato sull’autogol, anche se si fa prendere il tempo da Baschirotto e tutti sanno quanto sia pericoloso in area, da palla inattiva.
ZALEWSKI
Va poco sul fondo, deve stare sempre con due occhi puntati su Di Francesco e poi su Banda. Diligente e attento, ma a volte paga il suo non essere un difensore al cento per cento. Litiga con chiunque gli passi davanti. Carattere.
CRISTANTE
Copre, prova a lanciare. La solita prestazione senza guizzi particolari. Mai fuori posizione, però.
MATIC
Copia e incolla con Cristante, con un po’ di qualità in più. Pulisce palla e organizza. L’impressione è che con Bryan vicino, tende a prendersi meno responsabilità. E viceversa.
EL SHAARAWY
Una prestazione sempre col motore acceso, ha una palla gol che non riesce a sfruttare. Fa la doppia fase con intelligenza: attacca per difendersi. Alla fine è distrutto.
PELLEGRINI
A fasi alterne. Parte senza riuscire a trovare dove e un perché, poi si riorganizza a sembra il vecchio Pellegrini, per poi calare ancora nel finale. Deve crescere ma la strada è giusta. Sempre pericoloso dai calci da fermo.
DYBALA
Come all’andata, segna su rigore ma stavolta non ci lascia un muscolo. Va al trotto e all’improvviso si accende, ma stavolta non basta.
ABRAHAM 6,5
Gol mangiati? Forse. Ma per tre volte è lui che sfiora la rete ed è spesso bravo Falcone a negargli il gol. Si trova addosso Umtiti, ma si trova spesso lo spazio giusto per andare via. A volte pasticcione. Sostanza.
BELOTTI
Entra nel finale per cercare il miracolo, che non arriva. Si sta rovinando una stagione che doveva avere una sceneggiatura ben diversa. Peccato.
WIJNALDUM
E’ positivo che si riveda in campo dopo sei lunghi mesi. Non può essere in condizione, lo si nota facilmente. Arrivederci, a presto, insomma.
SOLBAKKEN
I soliti pochi e insignificanti minuti finali. Non gli si può chiedere di più. Se non gioca ci sarà un motivo. Ma se gioca poco non migliora.
MOURINHO
Prende un punto buono su un campo dove molte big hanno fatto una pessima figura. Certo, forse si poteva e doveva fare di più per dare un ulteriore sprint alla classifica. Questo è, e lui è il primo ad accontentarsi. I cambi? Un po’ tardivi, forse. Ma la Roma resta lì, in piena corsa.
ARBITRO AURELIANO
Non ne combina di grosse, ma la gestione generale non è convincente. Ammonisce Ibanez con troppa leggerezza, la stessa che gli evita di espellere Hjulmand per un fallo da dietro nel finale su Dybala. E manca il secondo giallo per Strefezza.
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