Una passeggiata di salute: l’Italia vince a Malta, e segna di nuovo Mateo Retegui, il quale - forse per far contenti tutti i brontoloni - accenna anche l’inno nazionale.
LE SCELTE
Mancio si aggrappa a qualche volto un po’ meno noto. Gli eroi reduci da Euro 2020, stavolta vengono inizialmente messi da parte. Mancini, rispetto alla sfida contro l’Inghilterra, ne cambia tre in difesa (Scalvini, Romagnoli ed Emerson), tre a centrocampo (Pessina, Cristante e Tonali) e due in attacco (Politano e Gnonto), lasciando dentro Donnarumma, Di Lorenzo e soprattutto Retegui, che ha bisogno di allargare le conoscenze dei compagni e del mondo azzurro in generale. E a quanto pare, l’inserimento prosegue a passo veloce. Fuori, come detto, gli eroi stanchi, da Jorginho a Verratti, da Acerbi a Berardi, senza contare i forfait di Barella e Bonucci: non siamo all’addio, alla bocciatura, ma il ct è a caccia di alternative credibili e i vari Politano, Pessina, Romagnoli, Scalvini dimostrano di esserlo, seppur in un test non complicatissimo come quello contro Malta. Cristante prende in mano la squadra, più palla lunga che palla corta rispetto a Jorginho, ma soprattutto si nota per la sostanza, mentre gli inserimenti sono più nelle corde di gente come Tonali e Pessina, quest’ultimo schierato a sorpresa nei tre di centrocampo; Politano salta facilmente l’uomo, ma anche qui può dipendere più dagli avversari, molto modesti. E il capitano del Monza ha pure tempo e modo di timbrare il cartellino, con la rete del raddoppio (assist di Emerson).
IL BOMBER BISSA
E chi ha segnato il vantaggio? Lui, il bomber venuto da lontano, che Mancini ha accostato a Batistuta, ma in campo, almeno nel fisico, ricorda tanto Immobile. Angolo di Tonali, Mateo inchioda, fa un contromovimento e si libera per il colpo di testa vincente. Segna ancora, come contro l’Inghilterra, due gol da centravanti d’area. Che sia benedetto, nonostante i piedi non siano quelli di van Basten, ma l’istinto del bomber c’è e per ora si nota. Una palla toccata, una rete. Prima di lui, solo Orsolini, Chiesa e Chinaglia erano riusciti a segnare due gol nelle prime due presenze in Nazionale. Nel primo tempo c’è stata pure occasione per provare un brivido sulla schiena: Satariano si invola da solo verso Donnarumma, Scalvini e Pessina, non fanno in tempo a chiudere. Alla fine risolve una manata di Gigio. Malta si ferma lì. L’Italia non è esaltante ma affonda come vuole, e ha pure occasione di segnare ancora, con Grifo che dopo 22 minuti rileva Gnonto, che ha preso un colpo alla caviglia. Nella ripresa, Mancio toglie minuti all’affaticato Di Lorenzo e inserisce Darmian, che con l’attuale ct non aveva mai giocato (oltre a non essere mai stato convocato). Malta rischia di segnare prima su azione da angolo, un po’ di confusione in area ma la difesa riesce ad alleggerire, poi con Satariano, che però gestisce malissimo una palla all’interno dell’area azzurra. Dopo ventuno minuti del secondo tempo, Retegui lascia spazio a Scamacca e pure lui in cerca di gloria, mentre Tonali fa spazio a Verratti. Bella la giocata di Scamacca, che appena entrato, con una rovesciata sfiora il terzo gol. Così come i rossi di Marcolini si riaffacciando di nuovo dalle parti di Donnarumma: Emerson stoppa il tiro di Mbong. Retegui a parte, Mancio non ha la faccia della felicità. Il percorso è lungo.
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