Lucas Leiva: «Fermato dal cuore Lazio mia, ma tornerò. Il derby? Darà la spinta per la Champions»

Il brasiliano è stato costretto a ritirarsi dal calcio per un problema cardiaco

Mercoledì 29 Marzo 2023 di Valerio Marcangeli
Lucas Leiva: «Fermato dal cuore Lazio mia, ma tornerò. Il derby? Darà la spinta per la Champions»

Arrivato campione, andato via tifoso. In un momento difficile, Leiva non dimentica la Lazio. Costretto ad abbandonare il calcio per problemi cardiaci, il brasiliano non ha perso il sorriso: «Cerco di vedere il lato positivo».
Come sta innanzitutto?
«Ho avuto questa sorpresa, non potrò più giocare, ma almeno di salute sto bene. Avevo la missione di aiutare la mia squadra del cuore, il Gremio, a tornare nel Brasileirao e ci sono riuscito. Quest'anno volevo dare il massimo perché abbiamo un gruppo forte, ma non potrò».
Lo ha accettato?
«Provo a vedere il lato positivo perché poteva andare peggio.

Se non avessi saputo del problema sarei potuto morire in campo. La salute viene prima di tutto e sono felice di stare vicino alla famiglia e agli amici».

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Ha idee sul futuro?
«Sto parlando col Gremio, ma mi sto anche godendo un po' di riposo. Sicuramente mi piace molto la gestione nel calcio e magari farò qualcosa del genere».
Le hanno scritto in tanti?
«Da chi non sentivo molto fino agli ex compagni che sono diventati praticamente famiglia. Non avevo idea del cariño (affetto, ndr) attorno a me».
A tal proposito, sta seguendo la Lazio?
«Certamente. Sta andando molto bene in campionato, a parte qualche momento difficile. Poi sicuramente la vittoria del derby darà uno stimolo in più per la corsa Champions, che so bene essere un obiettivo fisso».
Come vede la sua ex squadra?
«In fase di formazione. Ci vuole tempo per capire cosa chiede Sarri, ma i risultati stanno arrivando. Zaccagni può fare ancora di più. Milinkovic continua a dimostrare tutto il suo valore. Lazzari sta giocando meno, ma dà tanto in fase offensiva. Di Marusic ti puoi sempre fidare. Poi c'è Pedro, giocatore straordinario, e Felipe Anderson che è stato fondamentale senza Immobile».
Appunto, Immobile: quanto serve un vice?
«Un giocatore che sostituisca Ciro sarebbe utile, ma bisogna trovare qualcuno che abbia la pazienza di prepararsi per essere l'attaccante del futuro. Immobile è il capitano, ha già dimostrato il suo valore e anche se questa stagione ha avuto qualche infortunio giocherà sempre».
Del post Leiva che ne pensa?
«Cataldi lo scorso anno ha avuto una crescita importante e sta migliorando anche difensivamente. Marcos Antonio è un giocatore molto diverso da me, è sbagliato fare il paragone perché lui è più di possesso. Ha avuto qualche difficoltà che non immaginavo, ma si vede che ha un gran potenziale».
Avrebbe giocato ancora per Sarri?
«Assolutamente sì. È talmente un intenditore di calcio che a volte ti serve molto tempo per capirlo. Ovunque è andato ha vinto. Questa stagione ha avuto i giocatori che voleva e i risultati stanno arrivando. Se poi la squadra ha un'identità chiara non vedo perché non puntare su di lui per tanto tempo».
Impossibile dimenticare però gli anni con Inzaghi.
«È stato uno degli allenatori che ha sfruttato di più il mio calcio. È una persona straordinaria e ha tante qualità che spesso le persone non capiscono. Ora in Champions purtroppo non c'è più il Liverpool, quindi farò il tifo per lui e gli amici che ho all'Inter».
Che si porta dall'esperienza in biancoceleste.
«Sono arrivato in una società che mi ha dato tanto, così come i tifosi. Abbiamo vinto tre trofei, ci siamo qualificati in Champions e senza Covid potevamo vincere lo scudetto nel 2020. Roma è una città speciale e di sicuro ci tornerò spesso».
Per chiudere: che finale di stagione sarà quello italiano?
«Nel calcio non si sa mai, ma guardando come gioca il Napoli penso che alla fine vincerà il campionato. Nella corsa Champions non si potrà sbagliare. La Lazio con una partita a settimana potrà prepararsi meglio, perciò spero possa rientrare tra le prime quattro».
 


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