Sensazione piacevole quella di Martusciello dopo il 4-0 contro lo Spezia che gli è valsa la prima vittoria sulla panchina della Lazio. Eppure il vice attende con ansia Sarri: «Bello, ma spero che non si faccia più buttare fuori perché è determinante per il suo carisma.
Anche chi non gioca tanto o entra in corso d'opera, sono l'asse portante perché portano a migliorare le prestazioni individuali. Un plauso va a loro, non è smanceria, è quello che vediamo durante la settimana, sono i primi a gioire e questo ci fa pensare che siamo sulla strada giusta». E ancora: «Siamo qui da un anno e l'idea del mister è quella che questa squadra deve sempre avere il predominio. Le volte che non ci riesce ci si fa il sangue amaro. I complimenti ci fanno piacere, ma dobbiamo pensare a migliorare perché pure oggi qualche difettuccio c'è stato. Ora festeggiamo fino a mezzanotte per la vittoria odierna e da domani penseremo alle difficoltà della prossima gara»
Lazio, Martusciello: «Bene gli esterni. Un ambiente così è da brividi»
Sul terreno dell’Olimpico: «Hanno fatto dei lavori per cercare di migliorare il manto erboso e quindi era ancora fresca, ha bisogno di un’altra settimana. L’erba era insidiosa perché frenava e insidiava in alcune zone. Ci sono state difficoltà però si è giocato in condizioni peggiori». Meglio pensare alla difesa, ancora imbattuta: «Quando si è preparata questa partita il tecnico ha utilizzato dei termini precisi. Si diverte a vedere questa squadra che si allena. Giocando ogni tre giorni non c’è da fare tante robe. C’è da esaltare le prestazioni individuali in un contesto che non è solo la difesa, ma tutto il resto». Poi sulla scelta di inserire Pedro al posto di Immobile anziché Cancellieri: «Abbiamo scelto Pedro perché si è allenato con noi più tempo. Matteo sa fare bene l’attaccante esterno, deve imparare a fare la punta centrale.
Il tempo gli darà ragione». A proposito di singoli, ottime sensazioni dagli esterni: «Lazzari non è la prima volta che va alla grande con la sua progressione, come lo stesso Marusic. I due esterni offensivi sono stati molto intelligenti». E ancora: «Felipe ha una sensibilità estrema. Gli basterebbe giusto poco più di cazzimma per esplodere definitivamente. Mattia è straordinario e il suo stimolo deve essere ogni allenamento, non una mancata convocazione».
Infine su Immobile e Provedel: «Ciro non molla mai. Col suo comportamento fa crescere anche gli altri. Ivan? La vera domanda è per quale motivo non sia arrivato a questi livelli prima. Ha l’occhio da matto ed è sempre attento». Infine sui tifosi: «Questo senso di appartenenza ci entra dentro e la Curva Nord così e da brividi». Nessun problema infine per Patric: «Mal di pancia».
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