Italia-Malta, Berardi torna titolare in Nazionale: l'attaccante è vicino alla Juventus, ecco quando potrebbe andare

Sabato 14 Ottobre 2023 di Alessandro Angeloni
Italia-Malta, Berardi torna titolare in Nazionale: l'attaccante è vicino alla Juventus, ecco quando potrebbe andare

A settembre non era proprio il momento, troppi grilli per la testa e pure un problemino fisico dal quale era reduce e che gli aveva fatto saltare le prime due di campionato contro Atalanta e Napoli: Domenico Berardi, detto Mimmo, calabrese di Cariati, ora è tornato e ha la testa giusta.

Ed è stato un ritorno in grande stile. Sei gol in cinque partite e leadership nel Sassuolo pienamente confermata. E ora? C’è l’azzurro nei suoi occhi, stasera torna titolare contro Malta al San Nicola di Bari. Il problema è che quei grilli non sono del tutto scomparsi, sono stati solo messi da parte, congelati. Gennaio è vicino e la Juventus non ha cancellato il suo nome dalla lista dei rinforzi, mentre la Lazio, dopo averlo inseguito perché considerato ideale per il 4-3-3 di Sarri, lo ha dovuto fare per forza: Berardi, a ventinove anni (trenta li compierà ad agosto 2024, a Europeo terminato), ci pensa ancora e chissà, magari tra due-tre mesi si deciderà al grande salto in bianconero. Del resto, ora o mai più. Decisione che dovrà prendere con il Sassuolo, che chiede la luna per lui. Ed è questo uno dei motivi per cui la trattativa estiva alla fine è saltata, proprio quando Mimmo si era convinto di abbandonare la sua comfort zone. Luciano Spalletti, che come Sarri lo considera perfetto per il suo gioco, gli ha evitato la chiamata per le partite con Macedonia del nord e Ucraina («non ha il minutaggio giusto», disse il ct), ora lo ha riportato in azzurro e ha intenzione di regalargli una maglia da titolare, con Malta e Inghilterra.

INCAPACITÀ DI VENDERSI

Berardi è un personaggio particolare: silenzioso, timido, riservato, è uno che si vede e si sente poco. Ma in campo si fa notare e in passato ha saputo rispondere anche a chi pensava che fosse buono solo per i palcoscenici minori (vedi Sassuolo), diventando uno dei protagonisti, con Mancini ct, della vittoria all’ultimo Europeo, proprio a Wembley, proprio con l’Inghilterra, avversario degli azzurri la prossima settimana, martedì. E la squadra di Southgate è stata l’ultima da lui affrontata, lo scorso marzo, a Napoli: era la prima sfida per la qualificazione all’Europeo del 2024, una delle ultime di Roberto Mancini. Che gli ha regalato la prima maglia azzurra nell’ormai lontano 1 giugno del 2018, amichevole contro la Francia (sconfitta per 3-1). La prima subito da titolare, in campo per 74’. Da lì presente per venticinque volte, con sei reti realizzate, due in amichevoli contro Moldova e Repubblica Ceca, tre in Nations League con Polonia, Bosnia e Belgio e uno in qualificazione Mondiale contro l’Irlanda. C’era quella notte di marzo a Palermo, quando la Nazionale ha steccato, perdendo contro la Macedonia del Nord, la possibilità di andarsi a giocare il playoff contro il Portogallo. C’era e nei suoi piedi si è trovato anche la palla buona per regalare la vittoria all’Italia. Non ha fallito invece in finale contro l’Inghilterra, a Wembley nel 2021, quando ha calciato e siglato il primo rigore della serie vincente. Un Europeo che lo ha visto titolare nelle tre gare della prima fase, con Turchia (uscito al 85’), Svizzera (70’) e Austria (84’) e dagli ottavi in poi è sempre subentrato, con Belgio (79’), Spagna (62’) e infine, nella finalissima con gli inglesi (55’). Solo una volta in campo con l’azzurro per tutta la gara: il 10 ottobre 2021, in Nations contro il Belgio. Spalletti ha bisogno di un esterno destro come lui, dopo aver visto all’opera Politano (non convocato per queste due sfide) contro la Macedonia e Zaniolo con l’Ucraina. Nella testa del ct, gli esterni titolari sono Mimmo e Chiesa, con Zaniolo, ora fuori per le note vicende (c’è Orsolini) e Zaccagni (pronto, forse, per l’Inghilterra ma non stasera a Bari) degne alternative. E ora come non mai, quel posto è suo. Lui che nel 4-3-3 è cresciuto. Da Di Francesco in poi, sempre lì.

Ultimo aggiornamento: 14:43
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