L’Atalanta si complica la vita in casa di un Genoa salvo da 3 giorni ma poi, grazie al pirotecnico 4-3 finale, può brindare all’ennesima stagione da incorniciare.
LA PARTITA - Il primo tempo, per l’Atalanta, diventa una passeggiata una volta prese le misure. Il Genoa parte a mille. Al 2’ Melegoni obbliga Gollini a uno strepitoso intervento, sul successivo corner Masiello colpisce il palo esterno alla destra del portiere orobico. Il Grifone, complice la decisione di Ballardini di schierare i giocatori con meno minuti sulle gambe, mette in campo un atteggiamento propositivo.
L’Atalanta ha il merito di trovare la via della rete alla prima vera occasione: il triangolo Zapata-Malinovskyi è vincente, il colombiano infila facilmente Marchetti. Al 26’, dopo altre due chance per gli ospiti non concretizzatesi per errori nell’ultimo passaggio, dalla linea di fondo è Zapata a restituire il favore e l’ucraino è bravo a realizzare il 2-0. Sei gol e nove assist nelle ultime dieci giornate. I numeri parlano per Malinovskyi, uno dei giocatori fondamentali nella terza stagione consecutiva ai vertici della serie A per Gasperini. Poco prima dell’intervallo, anche Gosens, in un’azione nata ancora dall’inesauribile numero 18 (torre di Hateboer), iscrive il proprio nome nel tabellino dei marcatori per un 3-0 che non ammette replica alcuna.
Il secondo tempo si apre con addirittura cinque cambi: Ballardini vuol far ruotare la rosa, Gasperini risparmiare Freuler e Zapata per la finale di Coppa Italia contro la Juventus. regala nuove emozioni. Djimsiti si addormenta e Shomurodov, una volta sottrattagli la sfera, batte Gollini con un preciso diagonale. E’ una fiammata, l’Atalanta ripristina subito la distanza di ultrasicurezza con Pasalic, bravo a capitalizzare il suggerimento di Miranchuk. Il VAR interviene ancora al 67’ per invitare Marinelli a riguardare il tocco di Gosens su cross di Onguene. Mano e rigore, trasformato dal ghiacciolo Pandev. Il Genoa ci crede e all’84’ riapre completamente la gara con Shomurodov. Attimi finali di grande tensione, scorrono lenti i tre minuti di recupero concessi da Marinelli ma alla fine l’Atalanta può festeggiare la terza qualificazione consecutiva alla Champions League.
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