Super Bowl 2024, chi è il giocatore chiave: Brock Purdy, da fanalino di coda del Draft a leader dei 49ers

Giovedì 8 Febbraio 2024 di Gianluca Cordella
Super Bowl 2024, chi è il giocatore chiave: Brock Purdy, da fanalino di coda del Draft a leader dei 49ers

Quando la normalità si spinge oltre il limite della splendida eccezione si genera un corto circuito logico che diventa difficile da classificare, anche semanticamente.

Per questo gli editori di dizionari dovrebbero prendere in considerazione l'idea di sdoganare l'aggettivo "brockpurdyano". Per identificare tutto ciò che va persino oltre lo straordinario. Come , . L'esemplificazione di come le etichette non dicano poi nulla di chi se le ritrova appiccicate addosso. "Quarterback dei San Francisco 49ers". Certo. Ma delle infinite vie per arrivare a esserlo, in quelle parole non c'è traccia. Purdy ha percorso la più impervia, suo malgrado. E come se non bastassero i tornanti e le salite che la vita gli ha messo davanti, lui ha scelto anche di percorrerla di corsa. Al punto da trasformarsi da bruco universitario in farfalla da Super Bowl in due anni, che nell'esplosione di un talento sportivo sono un tempo infinitamente breve. Il destino, nel bene e nel male, ha fatto la sua parte. Aggiungendo pathos alla cavalcata dell'eroe improbabile. Che domenica prossima guiderà i suoi San Francisco 49ers alla conquista del Super Bowl numero 58 contro i Kansas City Chiefs di "Mr. 503 milioni di dollari" Patrick Mahomes e di Travis Kelce, tra gli uomini più invidiati da una fetta consistente di globo terrestre per il talento sportivo donatogli da Dio e per l'avere al suo fianco la superstar del pop mondiale Taylor Swift.

L'ULTIMA CHIAMATA

Ma torniamo all'antieroe di questa sfida e alla consuetudine che ha battezzato la carriera di Purdy. Negli Anni 50 l'ex ricevitore Paul Salata coniò la definizione di "Mr. Irrelevant" - letteralmente "Signor Irrilevante" o "Signor Nessuno" si direbbe da noi - da appiccicare addosso al giocatore che per ultimo veniva selezionato nel Draft, la lotteria in cui le squadre Nfl scelgono i migliori prospetti universitari. Sembra uno sfottò, ma nella mente del suo ideatore voleva essere un premio alla perseveranza degli ultimi, assegnato all'interno di una serie di eventi a sfondo benefico. L'idea piacque alla Lega Nazionale che nel 1976 la fece sua. E, da allora, ogni anno, un esponente della famiglia Salata attende l'ultima chiamata sul palco con una maglietta con lo stesso numero della pick e con "Mr. Irrelevant" al posto del nome. Nel 2022 a indossarla, con il numero 262, fu Brock Purdy. Prodotto di Iowa State, all'Università aveva messo insieme numeri buoni ma non eccezionali. Sufficienti comunque a convincere i 49ers a dargli una chance. Il camp estivo va bene e così Purdy si trova nel roster, riserva della riserva dei quarterback.

L'IRONIA DEL DESTINO

Ma gli dei dell'ovale avevano altri piani per lui. Alla seconda partita della stagione il quarterback titolare, Trey Lance, si rompe malamente una caviglia. Verdetto impietoso: la stagione finisce qui. E allora San Francisco è costretta a rigettare nella mischia il veterano Jimmy Garoppolo, di chiare origini italiane (i bisnonni partirono da Vasto, Abruzzo) e con due Super Bowl già vinti da riserva del totem Tom Brady. Fanno appena in tempo a passare una decina di gare che anche lui finisce sotto i ferri con un piede rotto. E allora? Che problema c'è? C'è il Signor Nessuno.

NELLA MISCHIA

Il giovane Brock viene gettato nella mischia così, senza preavviso, contro i Miami Dolphins. Dopo pochi minuti diventa il primo Mr. Irrelevant a lanciare per un touchdown in regular season. Si ripeterà poco più tardi. E i 49ers vincono 33-17. La partita successiva è la sua prima da titolare ed è singolare che avvenga contro i Buccaneers di Tom Brady, un altro degli scherzi del Draft: il giocatore senza dubbio più forte della storia del football americano, nella sua lottery, venne chiamato da New England solo alla 199. Non un Signor Nessuno, ma poco ci è mancato. La mano di Purdy non trema nemmeno contro il maestro e lo rende il primo pari ruolo a battere Brady al debutto da titolare. Ma non trema nemmeno nelle partite successive e nemmeno nei playoff. Dove San Francisco passeggia su Seattle e Dallas. Ma quando il Super Bowl è quasi a vista, arriva il colpo di scena. Contro Philadelphia l'ironia discutibile del destino si manifesta in un placcaggio di Haason Reddick che manda ko il povero Brock: legamenti del gomito rotti, 49ers senza un quarterback che sia uno, e Eagles avanti in scioltezza.
Insomma, nella sua stagione da matricola, Brock vive già più emozioni di una carriera media, figurarsi di un qualsiasi Mr. Irrelevant. Dal 76 a oggi, solo cinque di loro hanno avuto una carriera decente nel campionato più ricco del mondo, con almeno 50 partite nel curriculum. Purdy è l'ultimo di loro ma ha già sconfinato nell'onirico. I 49ers gli consegnano le chiavi della squadra e lui ripaga così. Un'altra stagione perfetta e, domenica prossima, la battaglia con il suo opposto, il predestinato Mahomes, già vincente e ricchissimo. Il genio contro la normalità. La visione contro il duro lavoro. Lo scintillio dell'oro contro la semplicità di un ragazzo che sui social si definisce "Seguace di Gesù e allievo di Iowa". E se dovesse spuntarla lui? Sarà tutto molto "brockpurdyano".

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