Sochi, la saltatrice lesbica difende
la Russia: «Basta polemiche»

Lunedì 10 Febbraio 2014
Daniela Iraschko-Stolz
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SOCHI - L'austriaca Daniela Iraschko-Stolz, 30 anni, lesbica dichiarata e tra le favorite domani per l'oro nella gara di trampolino femminile, una delle nuove specialit che debuttano ai Giochi di Sochi, chiede lo stop alle polemiche: "Le reazioni alla legge russa che vieta la propaganda gay mi sembrano esagerate, sono sicura che la Russia far i passi giusti in futuro, lasciamole tempo. Meglio un bel salto, anche questo una dichiarazione"

È la prima atleta omosessuale di queste Olimpiadi a gettare acqua sul fuoco delle polemiche spezzando una lancia a favore del Paese ospitante. Ad andare in controtendenza è una pioniera sia della militanza gay nella cattolicissima Austria, dove un anno fa si è sposata con la sua partner aggiungendone il cognome al suo, sia di una disciplina che ha trovato la consacrazione olimpica solo ora, 90 anni dopo la prima edizione dei Giochi invernali.

"No, non sono preoccupata da questa legge, al contrario, penso che tutto sia stato ingigantito. Io ho avuto una straordinaria accoglienza, come tutti gli altri atleti. Non ci sono stati assolutamente problemi", ha spiegato alla stampa l'atleta, che gioca anche come portiere nel Fc Wacker Innsbruck, con cui ha ottenuto due volte il secondo posto nel massimo campionato austriaco, nel 2009 e nel 2010. "Non penso sia una buona idea fare proteste qui, non importano a nessuno", ha proseguito, all'indomani di alcuni fermi di militanti gay a Mosca e San Pietroburgo per una manifestazione di protesta e dell'ennesimo anatema da parte del patriarca di Mosca Kirill contro i matrimoni tra persone dello stesso stesso.

"Voglio concentrarmi solo sullo sport, penso che se sei tollerante verso tutti anche gli altri ti trattano allo stesso modo e ti danno un sacco di gioia", ha aggiunto. La Iraschko-Stolz assicura inoltre di aver visto personalmente nella sua carriera un cambio di atteggiamento verso i gay: "ora dico sempre che sono con la mia partner e non ci sono problemi, nè in Russia nè con la federazione di sci austriaca. Ma dieci anni fa era diverso".

LA CARRIERA "Sono convinta che la Russia andrà avanti e farà i passi giusti in futuro, dobbiamo lasciarle tempo", afferma. "Io comunque sono una sportiva e in fondo anche un bel salto è una dichiarazione" dice sorridendo. E il suo potrebbe essere davvero il salto migliore: ha concluso in testa due delle tre prove di ieri, anche se dovrà vedersela con una ragazza prodigio giapponese, la diciasettenne Sara Takanashi, che ha conquistato il primo posto nella sessione finale.

Dalla sua c'è però l'esperienza. E un palmares che comprende un oro ai Mondiali, due Coppe continentali e una vittoria in Coppa del mondo. È stata anche la prima donna a saltare oltre i 200 metri, il 29 gennaio 2003, superando il precedente primato di Eva Ganster (167 metri), ma il record non è stato convalidato perchè non c'erano misurazioni ufficiali del suo salto. Domani potrebbe essere la prima atleta dichiaratamente gay a vincere, a Sochi, il primo oro nella storia olimpica del trampolino femminile. Ma non aspettatevi gesti di protesta: basterà forse il suo bel salto.

Ultimo aggiornamento: 13:24

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