Usa, star di Fox News accusato di molestare le colleghe: fuga di inserzionisti dall'emittente

Giovedì 6 Aprile 2017 di Federica Macagnone
Usa, star di Fox News accusato di molestare le colleghe: fuga di inserzionisti dall'emittente

Aveva fatto della moralità e della strenua difesa dei valori di Destra il suo marchio di fabbrica. Ogni sera, alle 20 in punto, Bill O'Reilly, 67 anni, volto televisivo dell'America repubblicana, era pronto a puntare il dito contro le malefatte altrui davanti ai quattro milioni di telespettatori sintonizzati abitualmente su Fox News per il suo O'Reilly Factor. Adesso in quel tritacarne mediatico, di cui ogni sera azionava il tasto d'avvio, è finito pure lui, accusato di aver molestato cinque donne e di aver comprato il loro silenzio per 13 milioni di dollari. Dopo aver costruito la propria fortuna sulle avventure galanti di Bill Clinton, si è rivelato un cacciatore di colleghe, rigorosamente bionde che, per non finire nel dimenticatoio e rinunciare alla loro carriera, avevano dovuto soggiacere al volere del boss.

 

A rivelarlo è il New York Times, che ha reso noto come di recente Fox News e O'Reilly abbiano pagato 13 milioni di dollari per risolvere 5 cause per molestie sessuali contro il conduttore della trasmissione televisiva americana più vista del 2016. Le accuse vanno dalla violenza verbale alle avance esplicite: secondo le donne molestate, il conduttore regalava vibratori e sex toys, faceva telefonate notturne e le invitava a week end privati. Chi si rifiutava aveva vita non facile e veniva esiliata nelle redazioni locali della Fox. «Io sono potentissimo e ti posso distruggere come portare in alto» diceva alle sue prede, secondo il racconto delle accusatrici.

O'Reilly, con uno stipendio annuo di 18 milioni di dollari e un contratto quadriennale rinnovato pochi giorni prima della bufera, ha respinto tutte le accuse e, durante l’ultima messa in onda, ha evitato ogni riferimento. Ma le richieste di dimissioni e il boicottaggio degli inserzionisti preoccupano non poco i vertici che, già nel 2016, avevano dovuto far fronte al caso di Roger Ailes, l'amministratore delegato di Fox News cacciato dopo una serie di accuse per molestie sessuali, aprendo la strada al ritorno di Murdoch.

Il nuovo scandalo, infatti, sta costando caro al canale televisivo statunitense che sta vedendo andare in fumo milioni di dollari in investimenti pubblicitari dopo che 21 aziende (ma il numero potrebbe crescere) hanno deciso di non legare più il proprio marchio alla tv.
L’esodo di massa è incominciato all'inizio della settimana con la marcia indietro dei big dell’auto Mecerdes-Benz e Hyunday. A seguire Bmw, Lexus, il gruppo chimico Bayer e le compagnie assicurative Allstate ed Ensurance. Hanno sospeso gli investimenti anche Gold Bond, le aziende di cibo per animali Nutrish e Ainsworth Pet Nutrition, Orkin, Mitsubishi, Wayfair, The Wonderful Company, le società farmaceutiche Sanofi e Glaxo Smith Kline, la camiceria per uomo Untuckit, l’azienda di marketing online Constant Contact, l’azienda pubblica di investimenti T. Rowe Price. E poi MileIQ, Credit Karma, Coldwell Banker, True Car, Orkin, Ancestry.com e Society for Human Resources Management.

E non è ancora finita: decine di altre aziende devono ancora decidere che linea assumere.
Fra queste il marchio Chevrolet che, come ha dichiarato al Daily News, non ha intenzione di rinnovare gli accordi pubblicitari  dopo la scadenza del trimestre. Fox News ha aperto un tavolo di dialogo con almeno 50 società per cercare di rassicurare gli inserzionisti, ma l'emorragia non si è fermata nemmeno davanti alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che in un'intervista al New York Times ha difeso O'Reilly, definendolo una «brava persona. Non credo che abbia fatto nulla di male».

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA