Willie Peyote presenta il nuovo disco: «Ma non chiamatemi rapper. I talent? Meglio evitarli»

Giovedì 31 Ottobre 2019
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(di Costanza Ignazzi)

Non chiamatelo rapper perché «l'italiano medio li considera bimbiminkia». Ma nemmeno cantautore perché «fa troppo festa dell'Unità». Il suo mito? Giorgio Gaber, «ironico e al tempo stesso pungente». Willie Peyote ha le idee chiare e nessuna paura di esprimerle: il 25 ottobre scorso è uscito il suo nuovo album "Iodegradabile" che ironizza su un'epoca «in cui tutto è piu veloce - spiega - sia la musica che le relazioni sentimentali durano meno. Iodegradabile perché a scadere siamo noi stessi».

E il nuovo singolo che ha anticipato l'album è nato proprio da una relazione finita: «Cresci e cambia il rapporto con amore e relazioni, per farle durare serve un po' di maturità». A tale proposito niente talent per lui: «Non ci andrei mai, né come concorrente né come giudice, anche se a X Factor quest'anno c'è il mio caro amico Samuel e quindi lo vedo con occhi diversi. Ma il talent non è costruito per far durare gli artisti che crea». A Sanremo invece andrebbe: ma intanto nel 2020 partirà il suo tour che lo vedrà protagonista sui palchi dei club italiani.  

 
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