«Con Scena Unita abbiamo raccolto quasi 5 milioni, potevamo fare di più, ma è un risultato incredibile se si pensa a un moto spontaneo degli artisti».
Il cantante ha però poi sottolineato come il confronto con le istituzioni non abbia finora portato alla riforma del settore, chiesta da tempo. «Finora non siamo stati ascoltati, ma è un'occasione che non dobbiamo perdere. Il termine “istituzioni” è etereo e riconducibili a un ministero, quello della Cultura, e a un ministro, Dario Franceschini. Quindi mi rivolgo direttamente a lui: serve meno propaganda e più pragmatismo. Bisogna fare ciò che si dice di fare, senza poter essere smentiti. E sarebbe un ottimo inizio se i finanziamenti non andassero solo al solito circolino di fondazioni e teatri». Poi Fedez ha aggiunto che Scena Unita non si fermerà almeno fino a ottobre, quando avrà accompagnato tutti i progetti approvati. «Non so dopo l'emergenza come andremo avanti, è stato parecchio complesso per me, anche a livello psicologico. Scena Unita in qualche modo continuerà a vivere. Io però aprirò una mia fondazione per portare avanti anche altri progetti».