Salute: terzo settore in rete con Ssr per aiuto malati Alzheimer

Mercoledì 21 Settembre 2022


Udine, 21 set - Oggi più che mai c'è assoluta necessità di una trasformazione nel servizio che soddisfa i bisogni di salute: non è concentrando tutto in ospedale che si risolvono i problemi della sanità. Il nosocomio ha il compito di gestire il momento acuto: poi c'è la vita delle persone che viene prima e dopo l'ospedale. Per far avvenire la mutazione è fondamentale l'integrazione socio sanitaria e su questo la Regione lavora con limpida chiarezza di obiettivi, con la consapevolezza che le difficoltà da affrontare non sono poche.

Sono alcuni dei concetti espressi dal vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia che questo pomeriggio è intervenuto a Udine al convegno "Uniti si può. Incontri e confronti tra realtà che si occupano della malattia di Alzheimer" organizzato dall'Associazione Alzheimer Udine in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer.

Le persone vittime di demenza non vivono da sole: c'è quindi anche la necessità di rafforzare i processi domiciliari e di supportare le famiglie e le associazioni che si occupano di chi soffre di questo tipo di cronicità. Il vicegovernatore ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia vanti una rete importante di realtà afferenti il terzo settore; realtà con cui la Regione ha stretto una forte alleanza: questo consente già ora di dare risposte importanti a chi è vittima di patologie croniche legate all'avanzamento dell'età, come l'Alzheimer.

Sono oltre 12mila, e tutti sopra i 65 anni, i malati del morbo di Alzheimer in Friuli Venezia Giulia. La cifra resta indicativa perché si riferisce agli uomini e alle donne vittime di questa forma di demenza in maniera conclamata. Il dato deriva da una durata della vita che si è fortunatamente allungata ma che espone, di contro, a cronicità che si manifestano in diverse forme: quella dell'Alzheimer è certamente una delle più acute. In Fvg si lavora perché il regalo di un'esistenza più lunga significhi vita e non sopravvivenza.

Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza e non rappresenta un normale elemento dell'invecchiamento, anche se il massimo fattore di rischio conosciuto è rappresentato dall'aumentare dell'età, e la maggior parte delle persone affette dal morbo di Alzheimer hanno più di 65. Tuttavia, fino al 5 per cento delle persone che soffrono di questa malattia riscontra un'insorgenza precoce del morbo.

È una patologia progressiva con sintomi di demenza che peggiorano gradualmente. Chi ne soffre vive in media 8 anni dopo che i sintomi diventano evidenti agli altri; la sopravvivenza, a ogni modo, può variare da 4 a vent'anni, a seconda dell'età e di altre condizioni di salute. Attualmente è incurabile ma sono disponibili trattamenti per i sintomi, mentre la ricerca continua. Gli attuali trattamenti non fermano la sua progressione ma rallentano temporaneamente il peggioramento dei sintomi e migliorano la qualità della vita delle persone affette, e di chi si occupa di loro. ARC/PT/gg

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci