Stupro Catania, un video-ricatto prima della violenza. «Nel gruppo erano in 13»

Lunedì 5 Febbraio 2024, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 14:35

La ricostruzione

Il racconto della tredicenne è un pugno nello stomaco: «Non riuscivo a urlare, balbettando gli chiedevo di smetterla, faceva male». Tutto inutile, gli abusi sono proseguiti. Quando il primo violentatore si è allontanato soddisfatto la ragazzina ha sperato che fosse finita. Si era illusa. Un altro si è fatto avanti, l’ha spinta di nuovo nel bagno urlando: «Lo voglio anche io». Nel frattempo, gli altri tenevano fermo il fidanzato («ti spacchiamo il c…») che per provare a fare desistere il branco ha iniziato a picchiare con la testa contro la porta del bagno. Un tentativo tanto disperato quanto inutile, mentre «ridevano, mi prendevano in giro e sentivo la mia ragazza dire “basta, basta”». La tredicenne è riuscita a liberarsi dalla morsa del secondo violentatore: «L’ho spinto, ho aperto la porta, ho preso il mio ragazzo e siamo scappati verso l’uscita principale». Qui sono stati soccorsi dai passanti che hanno allertato i carabinieri. I militari hanno identificato subito alcuni ragazzi del gruppo. C’è voluto più tempo per i due violentatori. Decisivo sono stati il racconto delle vittime e di uno degli egiziani, e l’analisi dei profili social (Instagram e TikTok).

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