Rette delle case di riposo, «pagate tutto voi». Comuni travolti dalle sentenze
mercoledì 12 febbraio 2025, 09:48 - Ultimo agg. 10:43
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L'ASPETTO TECNICO
Sulla questione interviene anche Carlo Rapicavoli, direttore generale della stessa Provincia e di Anci Veneto, l'associazione regionale dei Comuni. «Il Consiglio di Stato ha sancito l'inesistenza di un potere dei Comuni di introdurre criteri e parametri derogatori rispetto all'Isee, previsto dalla normativa di legge nazionale quale unico parametro per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate - spiega - ne deriva l'impossibilità di tenere in considerazione la situazione patrimoniale dell'interessato o della famiglia, valutando elementi che risultano estranei al metodo di calcolo dell'Isee, al fine di realizzare un bilanciamento tra le esigenze dei soggetti disabili e le proprie esigenze di bilancio». Per Rapicavoli le cose non possono funzionare: «Negare al Comune la possibilità di integrare le disposizioni generali, per fasce o attraverso altri criteri oggettivi, che tengano conto delle peculiarità locali, delle risorse disponibili, della conoscenza diretta della realtà amministrata, comprime oltre misura l'autonomia degli enti». Il punto è che in questo ambito si va avanti con sentenze anche in contrasto tra loro. Per il presidente di Uripa è proprio questo il peccato originale. Cioè l'assenza di un testo normativo di riferimento valido per tutti. «La politica non può più delegare la magistratura - dice - pochi giorni fa, ad esempio, due sentenze tra Rovigo e Milano sulla compartecipazione alle spese per persone malate di Alzheimer sono arrivate a conclusioni differenti». «Se il legislatore nazionale resta lontano dalla società reale - conclude Volpe - almeno si definiscano le cose a livello regionale».