Putin smentito: «335.000 si sono iscritti per combattere». Ma non ci sono piani per una nuova mobilitazione

Mercoledì 4 Ottobre 2023, 14:38
Putin: «Non ci serve un'altra mobilitazione»: la scommessa sulla stanchezza dell'Occidente
di Riccardo Palmi
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«Non è in programma un'ulteriore mobilitazione», ha dichiarato il Ministro della Difesa russa Sergei Shoigu in quanto «le forze armate hanno il numero necessario di personale militare per condurre l'operazione militare speciale» (così Mosca continua a chiamare la guerra a Kiev). Dall'inizio dell'anno - ha proseguito Shoigu - sono «335mila le persone entrate in servizio militare sotto contratto e in formazioni volontarie»: in queste ultime con tutta evidenza dovrebbero rientrare i combattenti della Wagner assorbiti dall'esercito russo. Vladimir Putin ha ordinato una "mobilitazione parziale" di 300mila riservisti nel settembre dello scorso anno, spingendo centinaia di migliaia di giovani a fuggire dalla Russia per evitare di andare al fronte.

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Gli spettri della guerra lunga

Nelle ultime ore il governo di Kiev ha diffuso un video della visita di Volodymyr Zelensky ad alcuni responsabili militari tra Kupiansk e Lyman, nella regione di Donetsk. Proprio nella città del presidente ucraino, Kryvy Rih, si sono sentite delle esplosioni. Sul campo di battaglia lo scenario che sembra profilarsi assume sempre più i contorni di una guerra lunga, combattuta quasi metro per metro. Le forze di difesa ucraine, ha riferito Kiev, avanzano verso Melitopol e Bakhmut. Secondo il Belfer Center della Harvard Kennedy School, a settembre (fino al 26) però la Russia ha conquistato 50 chilometri quadrati, mentre l'Ucraina 25. In questo momento poi è Kherson a essere particolarmente colpita: nelle ultime 24 ore, ha riferito il govenatore locale, è stata attaccata cento volte dai russi, che hanno preso di mira anche chiese, scuole, farmacie. La controffensiva ucraina avanza a stento e l'arrivo dell'inverno sembra destinato a congelare l'esistente. Quella del Cremlino appare sempre più una scommessa sulla stanchezza dell'Occidente.

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La stanchezza occidentale

E Putin guarda con favore ai segnali che arrivano dall'Europa (gli ultimi sono l'elezione di Robert Fico in Slovacchia e i malumori polacchi) oltre che dagli Stati Uniti, dove la possibile campagna elettorale Biden-Trump potrebbe avere effetti anche nell'appoggio (anche e soprattutto economico) di Washington alla causa ucraina. «Abbiamo ripetuto più volte in passato che secondo le nostre previsioni la stanchezza per questo conflitto, la stanchezza per la sponsorizzazione completamente assurda del regime di Kiev, crescerà in vari Paesi, compresi gli Stati Uniti», ha dichiarato lunedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

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