Omicidio Saman Abbas, chi era, la sentenza e cosa è successo: la storia della ragazza pachistana che si faceva chiamare "italian girl"

Martedì 19 Dicembre 2023, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 18:46

Il processo

A inizio settembre Shabbar è stato consegnato ai carabinieri italiani, portato in Emilia e ha iniziato a prendere parte alle udienze. La moglie Nazia rimane l'unica latitante ma gli investigatori reggiani non intendono mollare. Davanti agli imputati e ai giudici si sono presentati gli investigatori, i periti, che hanno decretato prima l'identità certa del corpo, riconoscendola dai denti, da un sorriso in una foto. Poi la causa della morte, per strangolamento o strozzamento. Hanno testimoniato i vicini, gli assistenti sociali e altri parenti. Personaggi cruciali sono stati due giovani, in modo diverso legati alla vittima. Il fidanzato e il fratello. Quest'ultimo, ora diciottenne, ha resistito per tre udienze alle domande di magistrati e avvocati. A tratti cedendo ma senza mai crollare, ha ribadito le accuse contro i suoi familiari. «Voglio dire tutta la verità, per dare giustizia a mia sorella», ha spiegato. Giustizia che chiedono in tanti. Per lei e per tutte le altre come lei.

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