Harry e Meghan non avranno la scorta nel Regno Unito: il duca perde la causa in tribunale (e non potrà neanche pagarsela)

Mercoledì 28 Febbraio 2024, 14:19

Le motivazioni

Nel suo dispositivo odierno - ultimo atto di un procedimento snodatosi in numerose udienze, alcune alla presenza dello stesso principe ribelle - il giudice dell'Alta Corte incaricato del caso non entra nel merito delle motivazioni invocate dai legali di Harry. Ma si limita a decretare che la decisione dell'Home Office, il dicastero dell'Interno, «non è stata irrazionale», né viziata da una «manifesta ingiustizia». Il dibattimento su questa vicenda si è svolto in gran parte a porte chiuse, per garantire il riserbo sulle informazioni confidenziali in materia di sicurezza che le parti hanno dovuto illustrare.

Si è pagato la scorta privata

Harry, nei suoi più recenti viaggi nel Regno (inclusa l'ultima visita lampo fatta a suo padre poche ore dopo essere stato informato del cancro diagnosticato a inizio febbraio al 75enne re Carlo) si è fatto proteggere da una scorta privata da lui stesso pagata. La questione della sicurezza, da possibili minacce varie, ma anche dalle intrusioni attribuite a tabloid britannici e paparazzi, è un tema molto sensibile per il principe cadetto, traumatizzato fin da bambino dalla vicenda di sua madre Diana (con la quale condivide non pochi tratti di carattere), culminata nel tragico incidente mortale del tunnel dell'Alma, a Parigi, nel 1997, in fuga da un ultimo inseguimento notturno di torme di fotografi. Parallelamente a questo ricorso, il duca di Sussex sta portando avanti del resto una sorta di crociata legale contro i maggiori e più sensazionalisti giornali della stampa popolare britannica (regolarmente ostili verso di lui e verso la sua consorte Meghan). Campagna nell'ambito della quale ha già ottenuto, al contrario, alcune significative vittorie giudiziarie di fronte ai tribunali del Regno.

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