Mercoledì 9 marzo, attacco all'ospedale pediatrico di Mariupol
A Mariupol le bombe russe colpiscono un ospedale pediatrico: la foto della donna incinta portata via in barella tra le macerie diventa virale e pochi giorni dopo si saprà che sia lei che la bambina sono morte. Il numero di vittime sale a 516, tra questi 29 bambini. La centrale nucleare di Chernobyl risulta scollegata dalla rete elettrica ma l'Agenzia internazionale per l'energia atomica assicura che non c'è pericolo. L'Unione Europea inasprisce le sanzioni: la Bielorussia è scollegata dal sistema Swift e 160 oligarchi entrano nella black list.