Filippo Turetta e il nome di Giulia mai pronunciato: «Sono affranto, devo capire come è successo». In carcere tra libri e oggi l'incontro con i genitori

Mercoledì 29 Novembre 2023, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 11:18
Filippo Turetta e il nome di Giulia mai pronunciato
di Claudia Guasco, nostra inviata
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VERONA - Gli occhi lucidi, lo sguardo assente, la voce bassa. Distaccato. Alla dieci di ieri mattina Filippo Turetta si è seduto davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Meno di un minuto per ripetere, pur senza accenni al suicidio, ciò che ha detto il 19 novembre ai poliziotti tedeschi che lo hanno arrestato: «Ho ammazzato Giulia». E pochi secondi per esprimere la sua afflizione: «Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata».

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