Le ragioni dello stallo
A frenare l'avanzata di Kiev è il fatto che Mosca, prevedendo il contrattacco da mesi, ha costruito il fronte difensivo, fatto linee di ostacoli interconnesse, trincee, bunker, barriere anticarro in cemento. E poi ci sono i campi minati: secondo la Bbc, in alcune punti sono state posate fino a cinque mine in un metro quadrato. I primi tentativi ucraini di passare, a giugno, sono falliti: sia quelli sui blindati occidentali che con la fanteria. Kiev - ed è questo il motivo del rallentamento - ha dovuto ripiegare sulla rimozione delle mine a piedi, spesso di notte e talvolta sotto il fuoco. La speranza, a questo punto, è quella di arrivare fino alla città di Tokmak (tra Zaporizhzhia e Melitopol), poco a nord del Mar d'Azov: da lì sarebbero a tiro di artiglieria le vie di rifornimento tra la Russia e la Crimea. Contro l'Ucraina però stringe anche il fattore tempo: l'avvicinarsi delle piogge (e poi più avanti dell'inverno), renderanno più difficile avanzare, aiutando quindi le difese russe.