Cosa sta succedendo
Il Generale spiega che le mosse di Kiev: «non vanno analizzate superficialmente come una battaglia campale di breve durata: questa operazione richiede molto più tempo». Per spiegarsi Camporini cita le strategie belliche di inizio Novecento del vecchio generale russo Tuchačevskij, il quale teorizzava la "guerra di attrito", che tende a erodere le capacità operative dell'avversario fino a provocarne il crollo. «Questo - aggiunge - è oggi abbastanza evidente sul terreno: il sintomo è la smobilitazione delle autorità civili dalla città di Tokmak, a Sud. Se crolla il fronte meridionale quel corridoio potrebbe aprire la strada per andare a raggiungere il mar d'Azov: in quel caso l'avanzata di Kiev sarebbe insostenibile per le forze russe, portando ad un negoziato che ridarebbe la Crimea all'Ucraina».